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Migranti, da Tallinn sì a soldi alla Libia: le Ong protestano

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Pubblicato il 07/07/2017
Di Team Digital
Migranti da Tallinn s a soldi alla Libia le Ong protestano

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Tallinn – No all’apertura di altri porti in Europa per accogliere i migranti, sì al codice di regolamentazione delle Ong e agli aiuti economici alla Libia. Sono questi i risultati principali che l’Italia è riuscita ad ottenere dai colloqui informali di Tallinn in cui è stata affrontata l’emergenza sbarchi.


Risultati contestati dalle Ong, che accusano l’Europa di lavarsi le mani delle migliaia di morti in mare, 3 persone su 100 perdono la vita nella traversata. “Le Ong hanno salvato il 28% delle persone sulla rotta libica l’anno scorso”, dice Elisa De Pieri di Amnesty international. “Quello che gli Stati Europei dovrebbero fare è esattamente quello che le Ong stanno facendo. Invece hanno deciso di mettere delle regole che creeranno ostacoli all’attività delle Ong senza compensare il ruolo di salvataggio con altre navi. Questa è la tempesta perfetta, la ricetta per un enorme numero di morti in mare nelle prossime settimane”.


Non solo: coi fondi alla Libia, l’Europa diventa complice, accusa Amnesty. “Le testimonianze che riceviamo dalle persone che sopravvivono al viaggio e al passaggio in Libia dicono che c’è collusione fra gli scafisti e la Guardia costiera libica. Se si danno risorse ad una istituzione che viola i diritti umani, ad esempio con la detenzione dei migranti, non puoi chiamarti fuori: l’Europa è responsabile del sostegno ad un sistema che mette i migranti in grande pericolo, in mare e in Libia”.


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