Milano – Lui, come spiegato dal funzionario della sezione investigativa della Digos di Milano, Carmine Mele, è un 70enne ex vigile urbano di Milano che, con la complicità della convivente, ogni giorno esprimeva la sua folle rabbia inviando missive con un pezzo di carta igienica sporca di feci.
Il pensionato milanese individuava i suoi bersagli ascoltando i servizi giornalisti in televisione e subito si metteva all’opera scrivendo nella parte alta della busta, il “capo d’accusa” contro il destinario, come ad esempio, “corrotto”, “assassino” o “pedofilo”, poi incollava un francobollo fuori corso di Azerbaijan, Bhutan o Zaire, e la sua compagna 53enne brianzola andava a imbucare le lettere.
Persone che andavano dalle maestre condannate per i maltrattamenti sui bambini di un asilo privato di Pistoia,
al direttore dello zoo di Copenhagen che aveva deciso la soppressione della giraffa Marius, fino agli amministratori locali citati dai media per la tragedia di Rigopiano.
“In totale si sta parlando, dal 2014, dieci lettere al giorno, più o meno si tratta di circa 10mila lettere inviate a imprenditori, politici, gente dello spettacolo, calciatori e persone comuni che lui riteneva colpevoli di qualche cosa”. Lui, come spiegato dal funzionario della sezione investigativa della Digos di Milano, Carmine Mele, è un 70enne ex vigile urbano di Milano che, con la complicità della convivente, ogni giorno esprimeva la sua folle rabbia inviando missive con un pezzo di carta igienica sporca di feci.
“Qualsiasi episodio che balzava alle cronache nazionali era per lui occasione per inviare la lettere” ha spiegato Mele, aggiungendo che “a casa gli abbiamo trovato un libro con all’interno migliaia di nominativi di persone che hanno ricevuto la sue lettere”
Il pensionato milanese individuava i suoi bersagli ascoltando i servizi giornalisti in televisione e subito si metteva all’opera scrivendo nella parte alta della busta, il “capo d’accusa” contro il destinario, come ad esempio, “corrotto”, “assassino” o “pedofilo”, poi incollava un francobollo fuori corso di Azerbaijan, Bhutan o Zaire, e la sua compagna 53enne brianzola andava a imbucare le lettere.
“Alla fine ci ha abbracciato – ha concluso il funzionario di polizia – si è sentito liberato perché per lui era diventata un’ossessione giornaliera seguire i talk show televisivi e individuare gli indirizzi delle persone che secondo lui avevano commesso delle sciocchezze”.
Persone che andavano dalle maestre condannate per i maltrattamenti sui bambini di un asilo privato di Pistoia,
al direttore dello zoo di Copenhagen che aveva deciso la soppressione della giraffa Marius, fino agli amministratori locali citati dai media per la tragedia di Rigopiano.