Brescia – Intesa Sanpaolo crede nella crescita dell’industria metallurgica bresciana, tanto da mettere a disposizione del comparto fino a 300 milioni di euro per il 2017. Un plafond che riflette il dinamismo di una provincia industriale, secondo alcuni la più avanzata d’Europa, capace di uscire dalla grande crisi più forte di prima, come evidenzia Paolo Graziano, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo. “In questi anni le aziende sono state capaci di innovare, investire e incrementare la loro posizione verso l’estero. Questo ha permesso al settore di crescere e avere una competitività importante, tanto è vero che il fatturato estero di questo aziende è passato dal 46% del 2008 al 52% del 2015”.
In base a un’indagine fatta dalla banca a fine 2016 su un campione di 70 aziende del territorio, non è solo il fatturato a crescere nel metallurgico bresciano più della media nazionale del comparto, ma sono soprattutto i margini delle sue aziende a essere molto superiori. Una condizione che spinge verso la crescita, anche attraverso acquisizioni. “L’aspetto dimensionale ha un suo peso specifico importante soprattutto quando si deve andare a lavorare in Paesi lontani, dove puoi andare soltanto se sei forte, che vuol dire un po’ più grande, oppure se alle spalle hai una filiera molto forte” ha aggiunto.
Non è però solo con il credito che si risponde a questa voglia di espansione. Per questo Intesa Sanpaolo offre anche l’esperienza di Banca Imi e quella della propria scuola di formazione, capace di fornire professionalità tagliata su misura. Un’altra esigenza molto sentita dalle aziende metallurgiche bresciane.