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Marrella (Confael): aliquota unica e nuove regole per le pensioni

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Pubblicato il 12/04/2017
Di Team Digital
Marrella Confael aliquota unica e nuove regole per le pensioni

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Roma – Definire un’aliquota unica sul fronte fiscale e riscrivere le regole per andare in pensione. Sono le proposte uscite dal consiglio direttivo della Confael e illustrate dal segretario generale, Domenico Marrella.


“Abbiamo convocato tutti i quadri del direttivo nazionale, ivi compresi i membri del centro studi, e abbiamo lanciato una serie di proposte concrete al governo e al Paese iniziando da un percorso da noi definito ‘vertenza Italia’. Non è altro che una serie di proposte concrete su fisco, previdenza e lavoro. Il tema congressuali era infatti “Fisco, previdenza e welfare a confronto”. Durante i lavori sono uscite le linee programmatiche che il sindacato vuole intraprendere con una serie di proposte come la rivisitazione e l’indicazione di un’aliquota unica per quanto riguarda il fisco, la riscrittura delle regole per l’accesso alla pensione per la previdenza, tema a noi molto caro, e cercare di abbinare la defiscalizzazione delle nuove regole di pensione per innescare il mercato del lavoro e soprattutto e non far fuggire i nostri cervelli, le nostre grandi conoscenze cha hanno i nostri giovani che ahimè spesso e volentieri lasciano l’Italia perchè trovano opportunità molto concrete all’estero per dimostrare le loro capacità”.


Marrella ha poi confermato la volontà del sindacato di istituire una scuola di formazione per dirigenti. “Una scuola dirigenti perchè oggi quotidianamente ci dobbiamo confrontare con un continuo cambio di normative e regolamenti italiani e comunitari, quindi, vogliamo creare una scuola manageriale e una scuola di formazione per quadri sindacali per accrescere la qualità del servizio da dare agli associati e soprattutto avere una classe dirigente che è pronta a raccogliere le sfide della nuova era, anche perchè il mondo sta continuamente cambiando e c’è la necessità di avere un grande livello professionale dei quadri che a loro volta a livello regionale andranno a formare tutti i nuovi operatori, compresi quelli del caf, del patronato, i dirigenti sindacali divisi per comparto, sia della pubblica amministrazione, sia del settore privato”.


Il segretario ha poi spiegato perchè alcune volte di parla di Confael come di un sindacato “scomodo”. “Chi cresce, chi è giovane, chi comincia a dare fastidio, automaticamente si vuole toglierselo da davanti, questo perchè Confindustria ai sensi dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil a gennaio del 2014 sulle nuove regole della rappresentatività ha censito che Confael, dichiarandolo per iscritto, ha aderito a quell’accordo e ha diritto ad avere i codici che devono essere attribuiti poi dall’Inps con circolare pubblica al fine di indicare quali sono i codici da inserire sugli uniemens da parte dei datori di lavoro, perchè quando un lavoratore si iscrive in un’azienda, e parlo del settore privato, il consulente di quell’azienda deve andare a inserire i codifi identificativi della federazione di appartenenza a Confael. Confindustria il 17 novembre ha inviato una Pec all’Inps per indicare che Confael ha i requisiti con 20-22 federazioni nel privato, quindi attribuite i codici. A distanza di oltre 4 mesi questa Pec è insabbiata, Confindustria non ci vuole dare copia, noi abbiamo avuto certezza e contezza dell’invio ma l’Inps dice di non averla ricevuta. Il problema è che se non vengono attribuiti i codici il ministro, che è a conoscenza della tematica, non ci convoca ai tavoli. La cosa ancora più grave è che il sindacato viene penalizzato perchè non solo non viene convocato ai tavoli, ma le rimesse sindacali degli oltre 400 addetti che noi abbiamo non possono essere applicate e quindi è un danno per i lavoratori che continuano a pagare le altre sigle sindacali e per il sindacato che non incassa le quote e non può partecipare ai tavoli di trattative”.


Un tema molto caldo e molto caro allo stesso Marrella è quello poi della chiusura dell’Aeroporto di Reggio Calabria. “Da calabrese la questione di Reggio sta nel mio cuore. Noi siamo stati presenti lo scorso 31 marzo alla manifestazione che c’è stata e diciamo che questo è davvero uno scempio. Non può essere negato alla Calabria, ai calabresi e ai reggini in particolare la possibilità di sviluppo e quella di creare nuove prospettive per i giovani calabresi. Stiamo parlando di una città che è alle porte del mediterraneo e dell’Europa”.


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