Milano – Produrre cultura in fabbrica si può. E in un certo senso si deve. Proprio per questo la Pirelli ha scelto di portare i libri all’interno dei suoi stabilimenti, inaugurando due nuove biblioteche aziendali, una nell’headquarter in Bicocca a Milano e una nello stabilimento di Bollare, che si aggiungono all’esperimento di successo di Settimo Torinese. In tutto nei due spazi milanesi sono 3.500 i volumi a scaffale, un numero che, a regime, supererà le 7mila unità.
Sono stati gli stessi dipendenti di Pirelli ad aver selezionato i primi 1.000 titoli. A questi si sono aggiunti i volumi donati dalla RSU aziendale, che aveva già una sua biblioteca, quelli acquistati dall’azienda e i libri scelti da Fondazione Pirelli. Marco Tronchetti Provera, ceo di Pirelli: “La gente che lavora in Pirelli ci sta per molti anni e deve poter ritrovare in azienda un luogo della sua vita quotidiana e il leggere è parte della vita quotidiana e un modo per stare con se stessi. Fermarsi con un libro aiuta molto a trovare se stessi”.
L’inaugurazione delle biblioteche Pirelli si inserisce nell’ambito di #ioleggoperché 2016, la campagna di promozione della lettura organizzata dall’Associazione italiana editori che quest’anno si focalizza sullo sviluppo di attività di promozione e creazione di biblioteche aziendali e scolastiche. Federico Motta, presidente Aie: “Elevare il livello culturale del nostro Paese è il nostro obiettivo, farlo attraverso la lettura è l’obiettivo più forte che possa esserci. Averlo nell’ambito delle aziende che sono luogo di lavoro di milioni di italiani credo sia il miglior concetto di cultura di impresa che è un accrescimento delle capacità critiche di pensare e quindi di trasmetterle al lavoro”.
Quello delle biblioteche è solo uno dei tasselli del contributo Pirelli alla campagna Aie #ioleggoperchè. L’azienda infatti, in collaborazione col Fondo Scuola Italia e anche in questo caso con il contributo dei lavoratori, si è impegnata a contribuire all’incremento del patrimonio librario delle scuole. A parlare di questa iniziativa Lella Costa, socio onorario del Fondo: “Fondo scuola Italia è una cosa bella perchè nasce dall’intuizione che le cose si possono fare in un modo che è più semplice di come possa sembrare. La scuola è in affanno e ha carenze, ma anzichè limitarsi a protestare si possono fare delle cose – ha raccontato Lella Costa, socio onorario di Fondo scuola Italia – Noi forniamo sempre il miglior materiale possibile alle nostre scuole che continuano a essere piuttosto straordinarie nonostante le difficoltà che sappiamo”.
E sul rapporto dei giovani con la lettura Lella Costa ha una certa idea: “A me sta venendo il sospetto che bisogna mettere dei grossi lucchetti, delle combinazioni molto difficilmente deducibili, impedire ai ragazzi a leggere per stimolare la grande occasione che ti dà la lettura: la trasgressione più totale perchè ti consente uno spazio solo tuo”.