Milano – Armonia è la musa ispiratrice delle nuove proposte Natuzzi presentate al Salone del Mobile di Milano. Da sempre principio cardine dei progetti dell’azienda pugliese, l’armonia in questa occasione si declina in una vera e propria living experience che guida alla scoperta delle proposte pensate per la zona living, dining e bed. A raccontare questo viaggio nelle novità Natuzzi è il figlio del fondatore, Pasquale Junior, attualmente direttore comunicazione mondo e Vice direttore creativo, che abbiamo incontrato durante i giorni del Salone:
“Questa armonia da un punto di vista di prodotto si interpreta e declina nella ricerca materica, stilistica e cromatica che il centro stile ha portato avanti negli ultimi 12 mesi di lavoro e che si è declinata in alcuni prodotti come il Melpot che è un sistema di sedute modulare molto versatile che su ogni modulo ti consente di avere 4-5 lavorazioni”.
Disegnato da Mauro Lipparini, Melpot, è solo una delle oltre venti proposte della collezione 2018, che spazia dai divani a poltrone, letti, tavoli, sedie e complementi d’arredo. Ma il lancio di questa collezione, espressione autentica dei valori del Made in Italy, è stata anche l’occasione per presentare un manifesto culturale: “Quest’anno abbiamo anche lanciato un nuovo progetto di comunicazione che si chiama Harmony club, united for Harmony, è un movimento che vuole celebrare l’armonia. Uno dei valori del manifesto sostiene che dove si costruiscono muri creiamo ponti e come saprai qualcuno da qualche parte sta provando a costruire dei muri”.
L’armonia dunque come file rouge per parlare e conquistare le nuove generazioni, i cosiddetti Millennials:
“Noi non dobbiamo guardare ai Millennials in un senso solo anagrafico o pensando che siano poverelli universitari o giovani nerd della Sylicon Valley che vivono in appartamenti di 25 mq. Oggi si è Millennials by attitude. Io desidero fermamente che il brand Natuzzi si posizioni come top of mind in questa cerchia di consumatori del domani, attenti, selettivi, audaci”.
Terzo di cinque figli, Pasquale Junior Natuzzi, nonostante i suoi 27 anni, parla dell’azienda con il trasporto e la familiarità di chi è cresciuto in quel mondo:
“Io a 5 anni ggiuro muovevo i primi passi in sala prototipi a guardare un modello, piuttosto che un altro dinanzi a gruppi di prototipisti e persone che erano lì in attesa del mio giudizio con mio padre che mi diceva ti piace di più questo o quel bracciolo”.
Natuzzi, che ha chiuso il 2016 con un fatturato di 457,2 milioni di euro, ad oggi è la più grande azienda italiana di arredamento, la prima non americana del suo settore a quotarsi, nel 1993, alla borsa di New York.