Roma – Una straordinaria duttilità poetica e musicale e un grande sentimento di identità: Gabriella Lucia Grasso ci ha spiegato il suo rapporto con il siciliano e la sua scelta di scrivere e cantare nella lingua della sua terra molte delle canzoni del suo nuovo album “Vussia Cuscenza”, fra le quali “Camurria”, “Cunta e Pigghia”, “Don Pippuzzu”, “Quanti Voti”, “Tacco e punta”.
“Il siciliano mi dà il senso di appartenenza alla mia terra e in questo ho trovato la possibilità di esprimermi in modo veloce e quanto più reale possibile. Perché il siciliano è una lingua, noi la utilizziamo quotidianamente, come ho detto più volte mi sto sforzando a parlare in italiano, per noi parlare in siciliano è una cosa normale, o comunque intercalare, la battuta. E’ un modo di essere. E anche per scrivere, perché è molto musicale, è un po’ come l’inglese, mentre in italiano si fa un po’ più fatica a trovare il termine che abbia un atteggiamento sonoro che sia ad hoc”.