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Exomars, le tappe: il primo segnale nel viaggio verso Marte

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Pubblicato il 19/10/2016
Di Team Digital
Exomars le tappe il primo segnale nel viaggio verso Marte

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Mosca – Il viaggio verso Marte della sonda ExoMars dell’Esa è ufficialmente iniziato alle 21.15 (ora italiana) di lunedì 14 marzo 2016, quando, mentre sorvolava l’Africa a 4.900 km d altezza e 33mila Km all’ora, durante la sua quarta manovra orbitale, l’ultimo stadio del razzo russo Proton ha rilasciato il modulo Tgo e il lander Schiaparelli che ora sono in rotta per il pianeta rosso.


Circa un’ora dopo, alle 22.29, il segnale radio è stato captato dalle stazioni di terra confermando che la sonda era sulla giusta traiettoria.


Il momento è stato sottolineato da un fragoroso applauso nel TransTsup control center, la storica centrale di controllo della Roscosmos, a Mosca dove c’erano moltissimi italiani. Tra loro anche l’astronauta Paolo Nespoli, in addestramento in Russia per la sua prossima missione in orbita, nel 2017.


“Andare su Marte è importante per l’essere umano – ha detto – e dovremmo mettere le risorse insieme. Io sono convinto che riusciremo a fare questa cosa quando lo faremo come esseri umani, quando non ci sarà più la bandiera europea, americana o cinese o giapponese ma la bandiera del mondo che messe assieme le risorse per fare qualcosa che è comune a tutti”.


Proprio Exomars è un chiaro esempio di cooperazione internazionale con un progetto euro-russo da circa un miliardo e mezzo di euro in cui l’Italia, grazie alla propria agenzia spaziale e alla propria industria aerospaziale, detiene una indiscutibile leadership.


Dopo una cavalcata di 7 mesi e 140 milioni di Km, il 16 ottobre la sonda arriverà su Marte e rilascerà il lander Schiaparelli che dopo 3 giorni atterrerà sul pianeta rosso per studiarne l’atmosfera e la superficie. Ma non ci va solo per andare a cercare marziani – non gli omini verdi dalla fantascienza ma microrganismi o tracce di quel che ne resta – ma anche per capire letteralmente “che aria tira” e preparare il terreno per le future esplorazioni umane.


“Dal punto di vista dell’astronauta – ha concluso Nespoli – direi che realisticamente andremo su Marte entro 15 anni, dal momento in cui decidiamo davvero di andare su Marte”.


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