Milano – Il Nobel per la Letteratura a Bob Dylan è anche “un monito all’America di Trump, un po’ come il Nobel a Fo è stato anche un monito all’Italia di Berlusconi”. Eugenio Finardi ha commentato così il Nobel dato al cantautore americano, sottolineando quanto “il fatto che non stia rispondendo” sia “molto in sintonia col personaggio”.
“Penso sia un premio molto meritato – ha aggiunto a margine della presentazione del suo ultimo progetto discografico ’40 anni di musica ribelle’ – Dylan è il segno di un’epoca, è stato il primo a fare della musica uno strumento di cambiamento sociale, non dimentichiamoci che era sul palco di fianco a Martin Luther King mentre faceva il discorso ‘I have a dream'”.
“Però Bob Dylan è uno che ha sempre rifiutato il ruolo di leader, anche l’idea di dare un messaggio, lo faceva ma quando lo intervistavano e chiedevano ‘qual è il suo messaggio’ rispondeva “quello che volete voi'”.
