Milano – Il design come linguaggio. E’ il senso dell’esposizione, “Design Language” appunto, che si terrà nella Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”, dal 4 al 9 aprile in occasione della settimana del design di Milano. Il filosofo e storico del design Aldo Colonnetti:
“Io insieme a tutti gli altri vorremo far lavorare su alcuni temi concreti, come ad esempio le periferie, senza affrontare problemi enormi, problemi di orientamento: che è un problema tipico del progetto del design che non è sicurezza, ma può produrre rassicurazione”.
Il design viene visto quindi come un contenitore dai diversi linguaggi. Davide Gramatica, tra gli ideatori del progetto Design Language:
Noi vogliamo inserirci nel contesto del Salone del mobile, raccontare anche come il design fa parte di questo rapporto tra le culture, come poter decodificare i linguaggi insiti e segreti all’interno degli oggetti che poi rivelano un qualcos’altro.
L’esposizione “Design Language” vedrà la partecipazione di circa quaranta marchi e professionisti da tutto il mondo, come la designer Cara Judd:
“Noi crediamo che il design è una lingua, e per questo ci piace molto questo progetto promuovere il linguaggio del design come raccontare la storia dietro un oggetto”.
Per gli studenti della scuola civica sarà un momento formativo immersi negli scenari del presente come spiega il direttore Pietro Schenone:
“Siamo una scuola, la scuola ha come aspetto positivo quello di coinvolgere i giovani, con una flessibilità che consente di seguire anche le attenzioni del momento, che non vuol dire essere superficiali, ma significa insegnare ai giovani ad approfondire ciò che accade”.
