Roma – E’ un potpourri di sacro e profano. Si passa dall’ex dittatore comunista Nicolae Ceausescu, al conte Dracula, a Gesù. E’ il Museo del kitsch appena inaugurato a Bucarest, in Romania.
Innumerevoli gli oggetti, il manichino e i gadget sul vampiro leggendario creato dalla fantasia di Bram Stocker, quasi simbolo del Paese e richiamo per i turisti di ogni parte del mondo.
Ma non mancano accessori di ogni tipo, riproduzioni de La Gioconda, pezzi d’arredamento, bambole, soprammobili a pesciolino, bandiere, staue religiose e arazzi con Gesù; il tutto sotto lo sguardo severo di Ceausescu ritratto con corona e scettro in mano al momento della sua investitura.
Il proprietario, Cristian Lica: “Il kitsch mi ha sempre affascinato, sono un collezionista da 20 anni e ho deciso che il tema del museo doveva rappresentare me e la mia passione: essere il trionfo del kitsch. Ovviamente quello che avevo non bastava, così ho iniziato ad acquistare pezzi da altri collezionisti e a girare per fiere”.
Sono 215 gli oggetti in mostra, divisi in sei categorie, dalla religione alla parte moderna con manichini, parrucche e neon. E c’è una sezione dedicata al kitsch gipsy, gli zingari.
“Gran parte della nostra minoranza rom viene percepita dalla maggior parte dei rumeni come kitsch – dice – ma le differenze culturali sono le prime che non dovrebbero essere criticate. Se non ti piace la mia maglietta e la ritieni kitsch, puoi dirlo, è un tuo diritto. Ma per quanto riguarda le differenze culturali credo che nessuno abbia il diritto di criticare le altre culture”.