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Condannata infermiera in Cambogia, procacciava madri surrogate

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Pubblicato il 03/08/2017
Di Team Digital
Condannata infermiera in Cambogia procacciava madri surrogate

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Roma – Un’infermiera australiana è stata condannata a 18 mesi di prigione in Cambogia. La sua colpa sarebbe quella di avere procacciato delle clienti per una clinica specializzata in uteri in affitto, un settore molto redditizio nel povero paese del Sud-est asiatico.


“Tammy Davis-Charles faceva da intermediaria tra i genitori e le donne cambogiane che prestavano l’utero in affitto”, ha concluso il giudice del Tribunale di Phnom Penh, prima di annunciare la pena.


L’infermiera, 49 anni, è scoppiata a piangere. La donna, sospettata di avere reclutato madri surrogate e di avere falsificato documenti per ottenere certificati di nascita, è stata arrestata nel novembre 2016, mese in cui il paese ha deciso di mettere al bando la pratica della maternità surrogata. L’australiana ha sempre negato tutte le accuse.


Il business delle madri surrogate si era sviluppato molto rapidamente in Cambogia, dopo il divieto della pratica nella vicina Thailandia nel 2015.


Ultimamente sembra essere diventato il Laos il nuovo paese della regione dove si va a caccia di gestazioni per terzi.


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