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Barbareschi si svela: mia madre scappò quando avevo 7 anni

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Pubblicato il 23/05/2017
Di Team Digital
Barbareschi si svela mia madre scapp quando avevo 7 anni

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Roma – Con la spudoratezza e l’ironia che lo contraddistinguono da sempre, Luca Barbareschi ha voluto raccontare la sua vita nel suo primo romanzo autobiografico “Cercando Segnali d’Amore nell’Universo” (Mondadori), un racconto che aveva già portato a teatro nell’omonimo spettacolo del 2016.


Dedicato a quanti non hanno smesso di credere nei loro sogni, il libro è stato presentato al Piccolo Eliseo. Ad intervistare il vulcanico attore, il giornalista Pino Corrias e la scrittrice Camilla Baresani:


“Oggi a 61 anni (a luglio, ndr) quest’anno in realtà penso che l’unico cosa che mi piace veramente fare è fare l’attore” e scopro oggi che me ne sono vergognato tutta la vita, perché quando in Italia dici ‘faccio l’attore’ ti guardano e dicono ‘eh sì, pure io ho fatto una cosa’. Ma come sei un chirurgo plastico o un neurochirurgo. ‘Sì, sì, ma anch’io'”.


“Io a 60 anni sono arrivato a fare dei one-man-show di due ore e venti ed esco meno stanco di prima, ma soprattutto meno stanco di com’ero stanco a 20 anni”, ha aggiunto.


Un libro che fa conoscere i molti lati nascosti dell’attore, ex politico, ebreo, manager culturale, oggi direttore dell’Eliseo: l’incontro con Lee Strasberg, gli anni ’70 all’Actors Studios a New York, un’infanzia segnata dagli abusi, l’abbandono della madre a 7 anni, cosa che Barbareschi ha saputo non solo superare, ma anche usare per diventare quello che è oggi.


“Quando mia madre scappò a 7 anni, l’andata via fu molto divertente. Venne da me e mi disse: ‘io domani divorzio’. Io non capivo, avevo sei anni. Lei: ‘La sacra rota’, io immaginavo una ruota enorme che divide in due la casa e dico dove vai? ‘Vado a Roma’. Mia sorella appena nata di un anno, dico ‘ma con chi?’. Lei: ‘Con Valentina’. E io? E lei ‘e che andiamo tutti a Roma’?. E io ‘eh, no, certo, mica possiamo andare tutti a Roma, scusa arrivederci grazie’. Tutto sommato questo straordinario senso dello humour mi ha salvato perchè forse oggi sarei qui a dire ‘purtroppo ho avuto questo problema’. No, è andata così e non rompere le balle. E’ andata così, e comunicava con me dandomi i libri, mi metteva i libri sul comodino. Leggi ‘L’Incompreso’ se sei triste, prima di andare via toh ‘Cent’anni di solitudine’, arrivederci”.


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