Roma – La politica esca dall’appartenenza e si unisca lavorando tutta insieme per il bene dell’economia italiana. Il Made in Italy va salvaguardato e va garantita la permanenza in Italia delle aziende calzaturiere che producono prodotti di qualità e al contrario di grandi brand internazionali non possono delocalizzare. E’ l’accorato e forte appello rivolto al mondo della politica della presidente di Assocalzaturifici, Annarita Pilotti, in occasione della presentazione alla Camera dell’ottavo rapporto del settore che impiega 77mila addetti. Occasione che Pilotti non ha voluto perdere mostrando il lavoro che c’è dietro una semplice scarpa e i passaggi che questa richiede.
“In questi ultimi hanni – ha detto – purtroppo i dolori sono superiori alle gioie e la situazione in alcune regioni è davvero molto grave. Mi riferisco alle oltre 150 aziende chiuse negli utimi due anni e agli 8500 posti di lavoro perduti negli ultimi anni e a quegli imprenditori che soffocati da conti negativi hanno deciso di togliersi la vita”.
In primo luogo quello che le aziende calzaturiere chiedono è l’eliminazione dell’embargo alla Russia che finora ha favorito solo gli Usa. Le aziende italiane medio piccole spesso non possono permettersi di delocalizzare per tagliare i costi di produzione come fanno i grandi brand internazionali e finiscono col dover chiudere. Pilotti ha rivolto poi un allarme: il Made in Italy va difeso contro l’aggressione dei paesi esteri perchè è baluardo di qualità e infine ha chiesto un deciso intervento di taglio del cuneo fiscale: “Altra questione – ha detto – la riduzione del cuneo fiscale per imprese e lavoratori. E’ necessario un cambio strutturale della politica fiscale in Italia. Devono essere liberate quante più risorse possibile a favore di imprese e di lavoro”.