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Ambiente, progetto Res Maris per salvare il mare e l’ecosistema

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Pubblicato il 14/06/2017
Di Team Digital
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Roma – Campagne di sensibilizzazione, iniziative sui social, valorizzazione del mare, conservazione e recupero degli ecosistemi marini e terrestri: sono questi gli obiettivi del progetto Res Maris, cofinanziato attraverso il programma comunitario Life, le cui iniziative sono state presentate al convegno “Conservazione e gestione delle aree costiere nel Mediterraneo”, organizzato a Roma presso l’Orto botanico dall’Associazione Tecla, tra i partner del progetto.


Oltre 2.500 persone raggiunte, tra turisti e residenti, più di 1.500 bambini e alunni coinvolti, 1.500 piante di specie autoctone consegnate ai privati: questi alcuni numeri delle diverse attività svolte, nello scorso triennio, nell’area marina protetta di Capo Carbonara a Villasimius in Sardegna, nell’abito del progetto Life Res Maris.


Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Hortus Botanicus Karalitanus (Hbk), dell’Università di Cagliari: “Il progetto Res Maris è la naturale prosecuzione del progetto Pro V dune, finanziato sempre sul programma Life tra il 2009 e il 2014 che però era concentrato solo ed esclusivamente sul recupero degli ambienti dunali, vale a dire sulla spiaggia emersa. Con il progetto Res Maris ci si concentra sugli aspetti relativi alla spiaggia sommersa oltre che a quelli della spiaggia emersa”.


Ad organizzare il convegno sulla conservazione e gestione delle aree costiere del Mediterraneo l’Orto Botanico di Roma. La direttrice, Loretta Gratani: “Perché in questo luogo si fa conservazione delle piante, si coltivano le piante e si riportano nell’ambiente naturale. L’Orto Botanico aiuta anche a diffondere le informazioni, creare una coscienza pubblica su quella che è l’importanza della cultura della conservazione ci consente di mantenere i nostri ambienti: parliamo oggi di ambienti dunali in Italia ce ne sono rimasti pochissimi e quelli che si deve fare è creare una coscienza critica nella popolazione”.


Il ruolo delle piante risulta fondamentale negli ecosistemi terrestri e marini.


Consolata Siniscalco, della Società botanica italiana: “L’integrazione tra le diverse competenze anche a livello europeo ma poi a livello nazionale, regionale, delle province, dei comuni e dei parchi regionali risulta fondamentale proprio per questa applicazione sul territorio della conservazione degli ecosistemi, delle piante ma anche degli animali della gestione degli ecosistemi e delle buone pratiche che pii vengono messe in atto a partire dai progetti Life poi in altri progetti”.


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