Roma – Ambiente e alimentazione come temi esemplificativi di un mondo sempre più obbligato a ragionare in termini globali e allo stesso tempo locali. Dall’esperienza di Expo 2015 dunque a quella dell’accordo di Parigi alla COP21 sui cambiamenti climatici la riflessione si fa comune e assume come denominatore quello di una green economy in cui l’Italia svolge già e può continuare a svolgere un ruolo di eccellenza. Questo il senso dell’intervento del presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, in occasione del convegno alla Camera “Iniziamo dall’ABC: Alimentazione, Buone Pratiche e Cultura”.
“Si affrontano questi temi – ha detto Realacci – se si incrociano le domande. Non si affrontano invece se vengono considerati in maniera isolata. Vale per l’alimentazione, vale per la questione dello spreco alimentare”.
Per Realacci “è’ questione di cambiare l’approccio, che significa per l’Italia anche riconoscere nel nostro passato, nel presente e nella nostra maniera di stare al mondo queste connessioni”.
“Per questo io trovo veramente fondamentale affrontare il tema non solo con norme preziose come appunto quella sullo spreco alimentare ma anche con una visione ampia, partendo dal concetto che non è solo un problema etico, non è solo il poter far fronte alle nuove sfide ma questo è un pezzo del soft power italiano, laddove l’Italia nel mondo è forte perchè mette insieme anche questa capacità, in una maniera di affrontare le cose che come emerge dal rapporto è la più adatta ad affrontare proprio queste sfide difficili che abbiamo davanti”, ha concluso Realacci.
