Roma – Un programma tutto francese vede il debutto di Rafael Payare a Roma alla guida dell’orchestra sinfonica di Santa Cecilia a Roma: il giovane venezuelano lanciatissimo sui podi internazionali ha scelto Berlioz, Saint Saens e Debussy per il concerto di giovedì 3 novembre, venerdì 4 e sabato 5. Il programma di apre con la Sinfonia Fantastica, capolavoro innovativo di Hector Berlioz.
“Abbiamo scelto il programma sapendo che questa orchestra meravigliosa è capace di fare tutto; abbiamo pensato di fare un programma tutto francese e di inserire l’Ile Joyeuse di Debussy, che io conoscevo solo nella versione per piano, perché è un brano che fu trascritto meravigliosamente per orchestra dal maestro Bernardino Molinari”.
La trascrizione di Molinari, direttore stabile di Santa Cecilia fino alla fine della seconda guerra mondiale, viene ripresa per la prima volta dall’esecuzione originaria: “L’orchestra non la suona da allora, è la prima volta per tutti, così lavoriamo a costruire uno dopo l’altro questi strati sonori”.
Un debutto che farà conoscere al pubblico romano il carisma di questo direttore uscito da El Sistema, il programma musicale venezuelano che avvicina alla musica i ragazzi di ogni condizione sociale. “Sempre prima del concerto c’è un po’ di agitazione, ma la cosa importante è la musica. E questo programma è variegato e ricco di emozioni. L’orchestra è fantastica e non vedo l’ora di fare musica con loro.”
In programma inoltre il secondo concerto per violoncello di Camille Saint Saens. Nelle mani esperte del primo violoncello di Santa Cecilia, il maestro Luigi Piovano: “E’ un’emozione – dice – che per fortuna ho anche quando giro da solista fuori; lo riporti a casa tua e ti senti ancora più responsabile di dover far bene di fronte ai tuoi colleghi. Il maestro scrive questa parte su due pentagrammi; sembra quasi una parte per pianoforte. Lui stesso disse “mi sembra più interessante del primo, ma avrà meno fortuna del primo perché è troppo difficile. Tante doppie corde, tante volatine, è veramente molto impegnativo”.