Roma – A Padova c’è un ufficio postale dove l’integrazione è il fiore all’occhiello. E’ “Padova 7” in via Tiziano Aspetti, all’Arcella, il quartiere multietnico per eccellenza. Display multilingue, in inglese, francese e arabo e personale madrelingua.
E a testimoniare come il multiculturalismo qui sia un valore, ci hanno pensato i bambini di una scuola elementare della città che hanno partecipato all’iniziativa di Poste Italiane, “La Posta di Babbo Natale”, scrivendo le loro letterine e consegnandole nella sede dell’ufficio postale.
I bambini hanno raccontato come si vive il Natale nei loro paesi. Come Irsen, una bambina di madre moldava e padre africano.
“Lo faccio normale, come fanno tutti in Italia. Anche se in Moldavia è diverso perché fa molto freddo e la neve è molto alta. Poi in Moldavai al notte della vigilia tutti i bambini si riuniscono e vanno a cantare nelle case e i vicini gli danno delle caramelle o dei soldini”.
Diverso il Natale nelle Filippine, come racconta un altro bambino: “Il 24 a mezzanotte tutta la città va a mangiare al buio con le candele”.
Edoardo, originario della Colombia e cliente dell’ufficio postale Padova 7, spiega che anche nel suo Paese c’è la tradizione di scrivere le letterine: “E’ andata un po’ persa, ma è una bella tradizione”.
e racconta il suo Natale: “Si mangia, come qua, ma cose differenti”.
Dopo la consegna delle letterine a Babbo Natale, i bambini hanno ricevuto in dono un salvadanaio. Hanno cantato “We wish you a merry Christmas” nel segno dell’integrazione e della pace per tutti, hanno detto in coro, perché “il Natale non è fatto solo di regali”. Nelle letterine un pensiero è andato anche a quei bambini che non hanno più una casa: “Che stiano bene e che ricevano i regali e siano felici”. “E che abbiano una casa”. “Per le zone terremotate”…