Lampedusa – C’è un ospite speciale al Museo archeologico delle Pelagie di Lampedusa. In esposizione per la mostra sull’immigrazione fino al prossimo 3 ottobre, l’Amorino dormiente, di Caravaggio, insieme a decine di opere di pregio, reperti di naufragi e delle vittime delle migrazioni.
La tela di Caravaggio in particolare rappresenta il dio Eros raffigurato in un momento di riposo, e richiama alla memoria le immagini vissute nel recente passato, di quanti, soprattutto bambini, hanno perso la vita in mare, nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Normalmente esposto a Palazzo Pitti, nella Galleria Palatina, la trasferta lampedusana dell’Amorino dormiente è vegliata dal direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt.
“Già all’epoca di Caravaggio, questa era una immagine molto attuale, perchè riprende un’iconografia greca antica – ha detto Schmidt -. Fu dipinto nel 1608 da Caravaggio quando era lui un profugo, e fu accolto dai cavalieri di Malta. Quest’opera è tornata per la prima volta nelle sue acque d’origine. E’ un
quadro simbolico perchè ricorda tanti bambini annegati negli ultimi mesi e negli ultimi anni. Qui si tratta di un bambino che per fortuna dorme soltanto, anche se alcuni studiosi hanno proposto che Caravaggio abbia preso come spunto un bambino malato, o forse addirirtura morto. Racchiude però un messaggio
positivo di speranza, di solidarietà. Raffigura il piccolo Eros, il piccolo amore addormentato che bisogna svegliare in tutti noi per dare una mano a chi ha bisogno, a chi ha bisogno vitale per sopravvivere, e che dobbiamo aiutare tutti insieme”.