Roma – Ultimi giorni al campeggio di Capalbio, al confine tra Lazio e Toscana, presso la foce del fiume Chiarone, per la schiusa delle uova di tartaruga Caretta Caretta. Lo scorso 21 luglio una famiglia di turisti svizzeri ospiti del campeggio ha avvistato un esemplare di tartaruga riprendere il mare dopo aver passato la notte sulla spiaggia.
Da allora, attorno all’area dove è stato individuato il nido, si è mobilitata un’intera comunità, fino all’istituzione lo scorso primo settembre di un presidio permanente in attesa della nascita dei piccoli di tartaruga.
Cecilia Mancusi, biologa marina di ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana): “Un evento interessantissimo, molto importante, la prima segnalazione così settentrionale per tutto il territorio nazionale. Il tempo passa, siamo ancora in un range possibile per la schiusa di queste tartarughe”.
Dal primo settembre presso il presidio si sono succeduti 4 turni di sorveglianza giornaliera, ognuno di 6 ore ciascuno, compreso quindi anche la notte. C’è però la possibilità che le tartarughe abbiano fatto anche un “bello scherzo”. Fabio Cianchi, coordinatore delle Oasi WWF della Maremma: “Se non dovessero schiudersi per un abbassamento di temperatura o altro verso la metà di ottobre, inizieremo a scavare per indagare cosa è successo”. “Verificheremo se ci sono delle uove o era un falso nido o un tentativo che a volte le tartarughe possono fare senza poi deporre”.
Piergiorgio Santi, direttore di Terre di Sacra, azienda proprietaria del campeggio: “Tutti attendono la nascita delle tartarughe, anche se le persone sono tornate a casa dopo le vacanze ancora continuano a informarsi e sono curiose di sapere, quasi fosse un film, come va a finire”.
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