TV e Spettacolo

“La TV non è tua”: le stoccata di Signorini alla D’Urso

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Pubblicato il 26/05/2017
Di Team Digital
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Botta e risposta tra Alfonso Signorini e Barbara D'Urso che (forse) si conclude con questo editoriale scritto dallo stesso Signorini...

Domenica Live è mia e lo rimarrà per sempre” disse Barbara D’Urso, in riferimento al fatto che lo stesso Signorini prefigurava uno scenario ben diverso rispetto al programma attualmente in onda su Canale 5. Precisamente le parole della D’Urso, sono state queste:


Domenica è una mia creatura. Voglio rispondere a quegli stolti che ogni tanto dicono ‘la domenica non la farà più’, non è vero niente. Non credete a niente. Domenica e Barbara D’Urso sono la stessa cosa, gli anni a venire e per sempre


La risposta di Signorini non si è fatta attendere, a tal punto che lui stesso dedica il suo editoriale. Perché fino a prova contraria, colpisce più la penna della spada.


“La TV non è tua”: le stoccata di Signorini alla D’Urso


Vorrei ricordare che il concetto di proprietà di un programma è quanto di più antidemocratico possa esistere. Intanto perché un programma non è solo di chi lo conduce, ma anche (se non soprattutto) di chi lo fa, a cominciare dagli autori. E poi fa la sua parte anche chi sceglie di guardarlo e di apprezzarne i contenuti, cioè il pubblico. Certo tutto questo cozza con il protagonismo del conduttore, ma vorrei ricordare alla signora D’Urso che la tv non è di nessuno, che la storia del piccolo schermo è piena di volti che si sono accesi e che si sono spenti nel giro di poco, pochissimo tempo. Qualcuno, poi, come lei, è più bravo di altri, porta a casa gli ascolti (i veri e unici padroni del palinsesto) e resiste nel tempo, ma nulla è per sempre. Neppure per loro.


Nella mia vita ho conosciuto tante persone talmente convinte della loro eternità che hanno sacrificato l’amore dei figli, l’amore di un compagno, il rispetto della propria dignità in nome del successo e che oggi sono cadute nell’oblio. Come è giusto che sia.


Anch’io un tempo pensavo fosse per sempre. Dirigevo due giornali, facevo radio tutti i giorni, conducevo più di un programma in tv. Poi una sera la malattia mi è piombata addosso all’improvviso e oggi che, grazie a Dio, ce l’ho fatta, ho capito che il segreto della vita non è credere nel ‘per sempre’, ma credere nel ‘per ora’: solo questo ci fa vivere con pienezza quello che abbiamo. Anche quando passi sette giorni su sette in uno studio tv, correndo il rischio di avere seri problemi di connessione con la realtà.


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