Il mondo del wrestling sta piangendo Hulk Hogan, uno dei lottatori più iconici della storia della WWE. Ma non solo. Con la sua personalità extra large Hogan diventò protagonista anche nel cinema (famoso il ruolo di Thunderlips in Rocky III al fianco di Sylvester Stallone, l’attore che poi lo introdusse nella WWE Hall of Fame), delle serie TV (come Baywatch e A-Team), dei cartoni animati (di se stesso), dei reality e…della musica con quello che è stato l’inno inconfondibile del wrestling professionistico, ovvero “Real American”, canzone composta nel 1984 da Rick Derringer, che doveva inizialmente essere un semplice “brano patriottico” da inserire nel progetto discografico “The Wrestling Album” ma che divenne un brano cult, soprattutto dopo che venne scelto come tema d’ingresso ufficiale di Hulk Hogan mentre si dirigeva verso il ring, una vera e propria colonna sonora di ogni sua apparizione.
Il riff di chitarra energico, la voce decisa e il messaggio idealista trasformarono la canzone nella colonna sonora dell’Hulkamania, con un testo che incarnava perfettamente il suo personaggio: il difensore del bene, il patriota indistruttibile, il simbolo di un’America giusta e vincente. Ogni sua entrata con quella musica faceva esplodere le arene e sostituì la sua precedente canzone per le entrate ovvero la celebre “Eye of the Tiger” dei Survivor.
Anche il videoclip è divenuto di culto, con Hogan che suona una chitarra a stelle e strisce e affronta simbolicamente i nemici dell’America. Un video trash ma perfetto esempio di quella commistione tra spettacolo e propaganda pop USA tipico degli anni ’80 ma ritornato di moda con Donald Trump di cui Hogan era fiero sostenitore.
A “Real American” però a un certo punto Hogan dovette rinunciare, quando passò alla WCW e fu costretto a usare altri brani per motivi legali. In compenso quando la WWE lo ri-accoglierà anni dopo, bastò la prima nota della canzone per far scatenare i suoi fan sugli spalti.