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Eurovision, Lucio Corsi fuori dal sorteggio e alla mercé della produzione: vantaggio o rischio?

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Pubblicato il 14/05/2025
Di Team Digital
Eurovision Lucio Corsi fuori dal sorteggio e alla merc della produzione vantaggio o rischio


Si è svolto nella notte tra martedì e mercoledì il sorteggio che ha definito la metà di esibizione per i Paesi già qualificati alla finale dell’Eurovision Song Contest 2025 e provenienti dalla prima semifinale. Insieme a loro, anche i cosiddetti “Big Five” e la nazione ospitante — la Svizzera — hanno scoperto se si esibiranno nella prima o nella seconda metà dello show di sabato 17 maggio. Ma non tutti.


Lucio Corsi, rappresentante dell’Italia con il brano “Volevo essere un duro”, rientra tra i Paesi classificati sotto la voce “Scelta della produzione”. Cosa significa, esattamente?


Nessun sorteggio: l’Italia è flessibile all’Eurovision


Nel tabellone diffuso ufficialmente dopo la mezzanotte, alcune nazioni sono state indicate come “scelta della produzione”. In pratica, non è stata assegnata loro una metà precisa dello show — né la prima, né la seconda — ma saranno i produttori dell’evento a decidere in un secondo momento quando posizionarle.


Con l’Italia, sono in questa categoria anche Norvegia, Svezia, Paesi Bassi, Polonia e San Marino. Questo tipo di scelta non è casuale: rientra in una logica produttiva introdotta nel 2013 per garantire uno spettacolo più fluido, alternando generi, tonalità e intensità emotive in modo da mantenere alta l’attenzione del pubblico per tutta la durata della serata.


Perché si fa così?


L’obiettivo principale è evitare concentrazioni: troppe ballate tutte insieme, o troppe uptempo una dietro l’altra, possono appiattire l’effetto emotivo. Allo stesso modo, si cerca di non schiacciare troppi “favoriti” nella stessa metà dello show, lasciando spazio ad ogni canzone di brillare.


È quindi con questa logica che la posizione dell’Italia, come quella di San Marino (Gabry Ponte con Tutta l’Italia), sarà decisa dai produttori dello show nelle prossime ore, probabilmente nella notte tra giovedì e venerdì, dopo la seconda semifinale.


Il precedente (e il futuro) dell’Italia all’ESC


Dal 2013 a oggi, l’Italia ha cantato 7 volte nella seconda metà e 4 nella prima, una volta grazie proprio alla “scelta della produzione”. Il meccanismo non è quindi una novità assoluta per il nostro Paese, ma resta comunque un’incognita strategica. Un’esibizione a fine serata, per esempio, tende a restare più impressa al pubblico, specialmente al televoto.


Diverso il caso della Svizzera, che in quanto Paese ospitante ha già da tempo una posizione definita: la 19. Un privilegio che in passato ha dato luogo a posizionamenti sorprendenti — come l’Austria alla 14 nel 2015 o la Svezia alla 1 nel 2024 — dimostrando che l’anticipo non sempre garantisce un vantaggio.


Non resta che attendere giovedì sera, quando andrà in scena la seconda semifinale, per completare il puzzle: si conosceranno gli altri 10 finalisti e la posizione dei rimanenti Big Five ancora da assegnare.


Fino ad allora, Lucio Corsi resta sospeso tra prima e seconda metà, in attesa che la produzione decida dove collocare la sua “Volevo essere un duro”. Una scelta che potrebbe avere un impatto più grande di quanto sembri.


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Foto: LaPresse.


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10 Giu 2020 - 12:57
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