Un brano, o addirittura poche note, sono in grado di richiamare alla memoria emozioni e sentimenti provati in passato, o di evocarne di nuovi. Ascoltare musica è un’esperienza unica, anche quando lo si distrattamente. Immediatamente il tragitto per andare dal dentista, o a fare la spesa, diventa un’avventura con una colonna sonora che ci ricorderà sempre quel momento.
La musica, grazie alle nuove tecnologie, ora può seguirci ovunque e la sua fruizione è veloce e immediata, a tal punto che ogni momento della nostra giornata potrebbe avere un sottofondo musicale ad accompagnare ricordi ed emozioni. Isolarsi con le cuffie e viaggiare in un mondo lontano, di cui solo noi siamo i protagonisti, è un’esperienza unica. Che la musica riesca a farci provare determinate emozioni è cosa risaputa, ma ora la scienza, con una ricerca fresca che arriva dalla California, ci dice molto di più.
L’Università della California del Sud ha portato a termine, infatti, un’interessante ricerca sulla musica e le emozioni. Sono state fatte delle risonanze magnetiche ad alcuni soggetti, mentre ascoltavano musica. Le risonanze hanno permesso di analizzare quelle reazioni del cervello che hanno un nome preciso a livello scientifico: frisson. Con questa parola si identificano quelle reazioni che normalmente chiamiamo brividi e pelle d’oca. Il frisson è una risposta psicofisiologica a stimoli uditivi o visivi ed è stato utile, nell’ambito della ricerca, per chiarire cosa provoca nel cervello e come si presenta il cervello di una persona che lo prova.
La conclusione è molto interessante, la ricerca afferma, infatti, che le persone che provano il frisson durante l’ascolto della musica sono più intelligenti ed hanno una maggiore apertura mentale. Le risonanze effettuate mostrano che i loro cervelli sono differente dagli altri. C’è una comunicazione più efficiente tra la corteccia uditiva e le parti del cervello che regolano e processano le emozioni.
La musica è emozione…
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