La musica ha degli indubbi benefici: ci rilassa, la usiamo per addormentarci, per aumentare la nostra concentrazione, ma anche con un fine terapeutico. Quando si parla di un approccio terapeutico utilizzando la musica il termine corretto è “musicoterapia”.
La musicoterapia è infatti un approccio terapeutico che aiuta persone affette da malattie, bambini e bambine e donne in gravidanza, a migliorare il proprio stato di salute psico-fisico.
Che cos’è la musicoterapia
La musicoterapia consiste nell’utilizzare determinate frequenze musicali per alleviare alcuni sintomi dolorosi nei malati allo stadio terminale, per stimolare le persone affette da disabilità o colpite da gravi traumi, per curare ansia, depressione e insonnia, per favorire lo sviluppo del feto nel grembo materno e per trattare l’ipertensione.
Come funziona la musicoterapia
Ci sono diversi approcci: la musica ascoltata in maniera passiva, il canto e l’utilizzo di strumenti musicali. In generale la musica stimola le attività neuronali che producono di conseguenze betaendorfine, gli ormoni del ‘buonumore’, i quali hanno una capacità analgesica ed aiutano così ad alleviare il dolore.
La musicoterapia per trattare malattie neurologiche
Oliver Sakcs, neurologo e scrittore famoso in tutto il mondo per il suo approccio teraputico con la musica, diceva: “Il potere della musica di integrare e guarire … è abbastanza fondamentale. È il farmaco non chimico più profondo”.
Sacks nei suoi studi ha dimostrato come la musicoterapia può portare benefici a pazienti affetti da malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.
La musicoterapia per i bambini
La musica stimola nei bambini e nelle bambine lo sviluppo delle capacità di apprendimento e di comunicazione. Per i più piccoli la musica più adatta è la musica classica, per i più grandi è bene assecondare le loro preferenze e lasciare la libertà di godersi i benefici anti-stress della musica.
La musicoterapia in gravidanza
Diversi studi hanno dimostrato come la musica fatta ascoltare al feto ancora nella pancia siano poi state riconosciute dal bimbo dopo la nascita. L’udito si sviluppa dalla ventisettesima settimana di gravidanza ed ha così senso far ascoltare della musica al futuro nascituro perché rilasserà lui così come la futura mamma. Anche in questo caso la musica classica è la più consigliata.
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