Cantanti Italiani

“Oggi sono un emarginato”. Lo sfogo di Vasco Rossi

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Pubblicato il 03/03/2020
Di Team Digital
Vasco Rossi si confessa in un post Sono un emarginato

Con una carriera che brilla dal 1977 e tour da sold out, Vasco Rossi continua ad essere un simbolo di ribellione e di anti-conformismo anche attraverso i social

Vasco Rossi affida ad un post condiviso sui social uno sfogo che lo rende ancora più vicino, in un certo senso, alla folta schiera di fan che da sempre lo ama. Un mito irraggiungibile eppure non inavvicinabile: un uomo, un rocker, che da sempre è stato in grado di comunicare con il cuore di chi apprezza e canta con lui le sue canzoni.



Il Kom accorcia ancora le distanze con il suo pubblico non solo attraverso meravigliosi brani che hanno fatto la storia della musica italiana, ma anche con i suoi famosissimi “clippini” che da sempre ottengono record di visualizzazioni, così come il suo recente post che in poco tempo è diventato virale.


Oggi sono un emarginato di lusso“, lo sfogo del cantante di “Albachiara”


E’ cosi. Rimango un emarginato, lo ripeto sempre. Emarginato di lusso, ma sempre emarginato. All’inizio essere famosi era molto divertente, perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l’illusione di aver risolto tutti i problemi.

Poi sono arrivati i prezzi da pagare. Ma come potrei lamentarmi? Sarei un pazzo, anche perché la popolarità è la conferma del valore delle cose che hai fatto. Mi spiace solo non poter camminare per strada, entrare nei negozi, entrare in un locale tranquillamente.

Tutti mi conoscono ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato, capisci? Mi pesa. Mi pesa da morire. Ogni tanto parto e vado all’estero, dove non mi conosce nessuno. E li mi mescolo alla gente e sto bene.

Mi chiedo come possano sentirsi Bono, Dylan o Mick Jagger. Io ho bisogno della gente, il palco da solo non basta, il rock forse ti salva la vita all’inizio ma non per sempre, perché quando si spengono le luci, il concerto finisce, il disco esce e la gente smette di acclamarti, tu torni a essere quello che sei.

Il successo tende a forzarti la mano, a far crescere dentro te la sensazione che tu esista nel mondo in cui ti vede la gente. Ma è sbagliato, perché se credi a queste cose, allora devi accettarne anche le conseguenze: che tu esisti solo se c’è qualcuno che ti vede. E quando non ti vede nessuno? Ti ammazzi? Per fortuna, questi ragionamenti, queste aberrazioni – vogliamo chiamarle cosi? – non influenzano la composizione.

Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi!! Vasco Rossi
















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#Repost @ilblasco52 with @get_repost ・・・ E’ cosi. Rimango un emarginato, lo ripeto sempre. Emarginato di lusso, ma sempre emarginato. All’inizio essere famosi era molto divertente, perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l’illusione di aver risolto tutti i problemi. Poi sono arrivati i prezzi da pagare. Ma come potrei lamerntarmi? Sarei un pazzo, anche perché la popolarità è la conferma del valore delle cose che hai fatto. Mi spiace solo non poter camminare per strada, entrare nei negozi, entrare in un locale tranquillamente. Tutti mi conoscono ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato, capisci? Mi pesa. Mi pesa da morire. Ogni tanto parto e vado all’estero, dove non mi conosce nessuno. E li mi mescolo alla gente e sto bene. Mi chiedo come possano sentirsi Bono, Dylan o Mick Jagger. Io ho bisogno della gente, il palco da solo non basta, il rock forse ti salva la vita all’inizo ma non per sempre, perché quando si spengono le luci, il concerto finisce, il disco esce e la gente smette di acclamarti, tu torni a essere quello che sei. Il successo tende a forzarti la mano, a far crescere dentro te la sensazione che tu esista nel mondo in cui ti vede la gente. Ma è sbagliato, perché se credi a queste cose, allora devi accettarne anche le conseguenze: che tu esisti solo se c’è qualcuno che ti vede. E quando non ti vede nessuno? Ti ammazzi? Per fortuna, questi ragionamenti, queste aberrazioni – vogliamo chiamarle cosi? – non influenzano la composizione. Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi !! Vasco Rossi #vascorossi @vascorossi #setipotessidire #6come6 #vascorossi #allena_menti #il_blasco_fan_club #vascorossinews #VNSLF #VNSLFESTIVAL #VNSF2020 #vascononstopfestival2020 #ilgeniodizocca #ilredeglistadi #rock #modenapark #ilrecordmondiale #vivereoniente #firenzerocks #idaysmilano #rockinroma #vascoimola2020 #imolanonstop #komandante


Un post condiviso da Vasco Rossi (@vascorossi) in data: 1 Mar 2020 alle ore 11:40 PST





Foto: Instagram


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10 Giu 2020 - 12:57
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