La Norvegia ha ufficialmente posto fine all’allevamento di animali da pelliccia, segnando la conclusione di una pratica controversa nel paese scandinavo. Dopo anni di dibattiti e pressioni da parte delle organizzazioni per i diritti degli animali, il governo norvegese ha stabilito che entro il 2025 tutti gli allevamenti di questo tipo dovranno chiudere.
Storica decisione in Norvegia: vietato l’allevamento di animali da pelliccia
La decisione è stata presa dal governo guidato dalla premier conservatrice Erna Solberg, che ha accolto le istanze del Partito Liberale, il quale aveva posto il divieto come condizione per entrare a far parte della coalizione di governo.
Attualmente, in Norvegia sono attivi circa 200-250 allevamenti di animali da pelliccia, principalmente visoni e volpi, che producono rispettivamente l’1% e il 3% della produzione mondiale di queste pellicce. La maggior parte di queste pellicce è destinata all’esportazione.
Il divieto prevede una chiusura progressiva degli allevamenti, con l’obiettivo di smantellarli completamente entro il 2025. Dopo febbraio 2025, sarà proibito possedere animali “al fine di una vendita o di qualsiasi altro uso della loro pelliccia”.
Questa misura allinea la Norvegia ad altri paesi europei che hanno già vietato l’allevamento di animali da pelliccia, come il Regno Unito, l’Austria e la Repubblica Ceca.
Le associazioni animaliste hanno accolto con favore questa decisione, definendola una vittoria storica nella tutela dei diritti degli animali. Tuttavia, le associazioni degli allevatori hanno espresso preoccupazione per l’impatto economico e occupazionale che la chiusura degli allevamenti potrebbe comportare. Il governo norvegese dovrà ora affrontare la sfida di supportare la transizione degli allevatori verso attività alternative, garantendo al contempo la tutela del benessere animale.
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