Le temperature medie globali sono in ascesa e questa non è una buona notizia. Nel 2015 l’accordo di Parigi imponeva ai Paesi di impegnarsi a mantenere le temperature non superiori ai 2° rispetto alle medie preindustriali, si allora si stimava che le probabilità di superare il grado e mezzo fossero pari a zero.
Oggi però queste previsioni sono cambiate e secondo l’ultimo report della WMO, l’Organizzazione Metereologica Mondiale delle Nazioni Unite, la probabilità di superare la soglia dell’1,5° C è del 66% in almeno un anno compreso tra il 2023 e il 2027. Che cosa significherebbe per il nostro Pianeta superare questa soglia?
Secondo la WMO sperimenteremo nuove temperature record
“Si prevede che nei prossimi mesi si svilupperà un riscaldamento di El Niño e questo si combinerà con il cambiamento climatico indotto dall’uomo per spingere le temperature globali in un territorio inesplorato. Ciò avrà ripercussioni di vasta portata per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche e l’ambiente” afferma Petteri Taalas, segretario generale della WMO.
In poche parole, sperimenteremo in tutto il mondo un caldo mai registrato prima ed è alta la probabilità che nei prossimi 5 anni supereremo la media quinquennale precedente.
Ci saranno anche altre conseguenze oltre il caldo intenso; in Amazzonia, America centrale, Australia e Indonesia si ridurranno le precipitazioni mettendo a rischio la biodiversità di queste aree e portandole verso una desertificazione.
Dall’altra parte aumenteranno le precipitazioni in Alaska, Siberia, Europa settentrionale e nel Sahel con il rischio di incorrere in allagamenti.
A novembre è prevista la COP28 durante la quale i Governi si incontreranno per rivalutare gli accordi presi e decidere le nuove azioni da intraprendere per contrastare e ridurre gli effetti della crisi climatica.
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