Pavia si prepara a diventare una “Città 30“, introducendo il limite di velocità di 30 km/h su gran parte del territorio urbano. Questa iniziativa non riguarda solo la sicurezza stradale, ma ha anche importanti implicazioni per l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. Ridurre la velocità significa abbassare il rischio di incidenti, diminuire l’inquinamento atmosferico e acustico e promuovere una mobilità più sostenibile, incentivando mezzi alternativi all’auto privata.
Il successo delle “Città 30” in Italia e in Europa
L’esperienza di altre città italiane ed europee che hanno già adottato questo modello offre indicazioni promettenti. Bologna, ad esempio, ha implementato la “Città 30” nel gennaio 2024, registrando risultati significativi nel primo anno di applicazione. Il numero di incidenti stradali è diminuito del 13,1% rispetto alla media dei due anni precedenti. Il calo più evidente riguarda le vittime della strada, passate da una media di 19,5 a 10 all’anno, e il dato più significativo è l’azzeramento delle vittime tra i pedoni, un risultato che non si verificava dal 1991.
I benefici per l’ambiente e per le persone
Oltre alla sicurezza, il limite di velocità più basso contribuisce anche alla riduzione dello smog. Una guida più fluida, senza continue accelerazioni e frenate brusche, aiuta a diminuire le emissioni di CO₂ e di polveri sottili, rendendo l’aria più pulita. A Bologna, nei mesi successivi all’introduzione del limite di 30 km/h, i livelli di inquinamento sono risultati inferiori rispetto agli anni precedenti, soprattutto nelle zone più trafficate. Lo stesso è accaduto in città europee come Bruxelles e Graz, dove la riduzione della velocità ha portato a un miglioramento della qualità dell’aria e a un calo del rumore urbano, rendendo gli spazi pubblici più vivibili.
Anche altre capitali europee hanno adottato con successo il modello “Città 30”. Parigi, dal 2021, ha abbassato il limite di velocità nella maggior parte delle sue strade, ottenendo un calo dell’inquinamento acustico e un miglioramento della sicurezza stradale. Bruxelles ha introdotto la stessa misura su tutto il territorio urbano, registrando una diminuzione degli incidenti e una maggiore qualità della vita per i residenti. Graz, in Austria, è stata una delle prime città a prendere questa decisione già negli anni ‘90, diventando un modello per altre realtà europee.
L’adozione del modello “Città 30” rappresenta quindi un passo importante non solo per la sicurezza, ma anche per la sostenibilità ambientale. L’esperienza di Bologna e di altre città europee dimostra che ridurre la velocità nelle aree urbane può portare a una drastica diminuzione degli incidenti, a una riduzione delle emissioni inquinanti e a una città più vivibile per tutti. La scelta di Pavia va in questa direzione, allineandosi a un trend sempre più diffuso in Europa e necessario per migliorare la qualità della vita nei centri urbani.
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