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IG Nobel

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Pubblicato il 25/09/2015
Di Team Digital
IG Nobel

Le scoperte che fanno ridere e che poi fanno pensare...

C’è il premio Nobel e il premio Ig Nobel (anche detto Ignobel).


Questo particolare premio viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche “strane, divertenti, e perfino assurde”.


Il motto del premio è “Quelle scoperte che prima fanno ridere e poi danno da pensare”.


Lo scopo del premio è “premiare l’insolito, l’immaginifico, e stimolare l’interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia”.


I vincitori sono selezionati in base ad articoli pubblicati su riviste scientifiche autorevoli.


Ecco i vincitori divisi per categorie:


CHIMICA. Hanno vinto il premio Callum Ormonde, Colin Raston, Tom Yuan, Stephan Kudlacek, Sameeran Kunche, Joshua N. Smith, William A. Brown, Kaitlin Pugliese, Tivoli Olsen, Mariam Iftikhar e Gregory Weiss per aver inventato una ricetta per bollire solo parzialmente un uovo.


FISICA. Hanno vinto il premio Patricia Yang, David Hu, Jonathan Pham e Jerome Choo hanno trascorso per aver dimostrare che nei mammiferi la durata dell’orinazione non cambia in base alla dimensione del corpo (circa 21 secondi).


LETTERATURA. Hanno vinto il premio Mark Dingemanse, Francisco Torreira e Nick J. Enfield per aver scoperto che la parola “Huh?” è universalmente diffusa e molto utilizzata.


MANAGEMENT. Hanno vvinto il premio l’italiano Gennaro Bernile, Vineet Bhagwat e Raghavendra Rau che hanno scoperto che un tratto comune a molti uomini d’affari è l’amore per il rischio sviluppato da piccoli.


ECONOMIA. Ha vinto il premio la Polizia Metropolitana di Bangkok che per risolvere il problema della corruzione tra i poliziotti, ha inventato un premio in denaro al pubblico ufficiale che rifiuta una tangente.


MEDICINA. Hanno vinto il premio Hajime Kimata; Jaroslava Durdiaková, Peter Celec, Natália Kamodyová, Tatiana Sedláčková, Gabriela Repiská, Barbara Sviežená e Gabriel Minárik che hanno analizzato le conseguenze biomediche che si verificano quando si bacia qualcuno intensamente e quando ci si cimenta in altre attività più intime.


MEDICINA DIAGNOSTICA. Hanno vinto il premio Diallah Karim, Anthony Harnden, Andrew Huang, Nigel D’Souza, Abdel Kader, Helen Ashdown, Richard J. Stevens e Simon Kreckler per aver scoperto che è possibile diagnosticare con molta precisione se un paziente ha l’appendicite a partire dal dolore che prova quando, in macchina, si guida su un dosso.


MATEMATICA. Hanno vinto il premio Elisabeth Oberzaucher e Karl Grammer per essersi impegnati a cercare di capire se e come è stato possibile che tra il 1697 e il 1727 l’imperatore del Marocco Moulay Ismael il sanguinario sia riuscito a diventare padre di 888 bambini.


BIOLOGIA. Hanno vinto il premio Bruno Grossi, Omar Larach, Mauricio José Iriarte-Díaz Canals e Rodrigo A. Vásquez per aver scoperto che attaccando un bastone di plastica abbastanza pesante (come quelli che si usano per fare ginnastica) alla parte posteriore di un pollo, l’animale inizia a camminare come si pensava si muovessero i dinosauri.


FISIOLOGIA ED ENTOMOLOGIA. Hanno vinto il premio Justin Schmidt che ha ideato una scala del dolore che provano gli individui in base all’insetto che li punge e Micael L. Smith che si è fatto pungere a ripetizione dalle api in 25 punti diversi del corpo per realizzare una mappatura delle aree più dolorose – narici, labbro superiore e pene – e di quelle meno fastidiose, come il cranio e la punta del dito medio.


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