“La prossima volta che vedrai il cielo, sarà quello di un’ altra città. La prossima volta che farai un esame, lo farai in un’ altra scuola. I nostri genitori hanno sempre fatto quello che è giusto per noi. Ma adesso devono fare quello che è giusto per loro. Perché è il loro momento, lassù. Ma qua sotto è il nostro momento. È il nostro momento qua sotto. E finirà tutto nell’ istante in cui salteremo dentro questo secchio”.
Con questa frase Sean Astin, che nel film è il piccolo Mikey, convince il fratello belloccio e più grande Brandon a partecipare all’avventura dei Goonies, sfigati. Goony vuol dire “sfigato” nello slang americano ed è per questo che Mikey dice spesso che lui e i suoi amici sono “dei poveri Goonies”.
Chiunque sia cresciuto in quegli anni con la favolosa avventura che ha visto come protagonisti Mikey, Mouth, Chunck, Data, e qualche aggiunta un po’ meno goonies, non potrà rimanere nei propri panni alla notizia, ancora ufficiosa, di un sequel del film cult di Richard Donner, con la sceneggiatura di Chris Columbus, dal soggetto di Steven Spielberg, che ne fu anche produttore.
Proprio così, Willy l’Orbo e i Goonies si incontreranno ancora. Lo ha confermato Sean Astin, Mikey appunto, in occasione del Phoenix Comicon.
La pellicola si concludeva con la cattura dalla Banda Fratelli e con la nave di Willy l’Orbo che si allontanava, carica delle sue ricchezze. Il sequel potrebbe trascinare tutto il cast, ormai adulto, alla ricerca del galeone, cosa che verrebbe ben vista dai fan più nostalgici.
Non ci resta che attendere pazientemente, nella speranza che il 2 non sia terribile e che ci possa regalare momenti strepitosi come quando Chunck decide di confessare tutto…ma proprio tutto:
“Tutto tutto? Va bene… vi racconto tutto. Quando ero in terza ho copiato l’esame di storia…quando ero in quarta ho rubato il parrucchino di zio max e me lo sono messo sul mento per fare mosè alla recita della scuola…quando ero in quinta ho buttato per le scale mia sorella heidi, e poi ho dato la colpa al cane…ma la cosa più cattiva è stata quando ho fatto una poltiglia che sembrava vero vomito, la sera sono andato al cinema e ho nascosto la poltiglia nella giacca, sono salito in galleria e poi, poi, poi ho cominciato a fare dei versi così: bleah, bwa, bwa, bwwaaaa…e ho versato quella roba su il pubblico che stava di sotto e allora, è successo un vero finimondo, tutti hanno cominciato a vomitare e si vomitavano addosso l’uno con l’altro, non mi sono mai sentito tanto cattivo in tutta la vita”.
