Rocco Siffredi è finito al centro di numerose polemiche in seguito ad alcune interviste fatte ad alcune attrici a “Le Iene”. Le donne hanno accusato l’attore di abusi fisici e psicologici subiti durante alcuni video girati insieme.
Dalle loro parole emerge un racconto del mondo dell’hard descritto come ambiente violento, dove le attrici danno il proprio consenso alle scene pochi minuti prima di girarle e subiscono cambi di programma, spesso durante le riprese, che le costringono a fare scene alle quali avevano espressamente detto di no. Siffredi, poi, viene dipinto come una persona prevaricatrice, che ama umiliare chi lavora con lui chiedendo pratiche estreme. “Devi urinarmi addosso” – spiega una delle intervistate ricordando le richieste di Siffredi – “Se non fai l’anale, devi dimostrarmi in un altro modo che ti devo pagare”.
Grazie davvero @roberta_rei . Finalmente. https://t.co/AZY8h1jnFs
— Giorgio Scura (@giorgioscura) April 15, 2025
L’attore è stato anche accusato di aver costretto una collega a un rapporto in bagno, lontano dalle telecamere. “Ho sentito di essermi dissociata dalla realtà in quel momento” – ha raccontato l’attrice – “Non so se ero viva, se ero morta. Lui ha continuato così per dieci minuti. Io non urlavo, non parlavo”.
La risposta di Rocco Siffredi alle denunce
La risposta di Siffredi è stata immediata. L’attore ha confermato di avere uno stile violento e intenso, ma tutti i rapporti sono sempre stati consensuali. “È un complotto internazionale contro di me” – dice l’attore – “La mia sessualità è intensa e violenta, ma è sempre stata consensuale. Non sono un perverso stupratore”.