72 chili di peso, grandezza naturale e una scritta: “anche io sono napoletano”. È stata presentata ieri sera, prima della partita Napoli-Lazio, la statua di Diego Armando Maradona nello stadio a lui stesso dedicato nella città partenopea.
La mano de dios e il piede sinistro sono “vere”, ricavate prendendo il calco degli arti del campione argentino del 2018 e riprodotte grazie alla stampa 3D; il peso è lo stesso di Maradona ai tempi dei Mondiali in Messico del 1986.
L’opera ha fatto il suo ingresso nello stadio a ritmo di “Live is Life” di Opus, canzone simbolo della carriera del pibe de oro: per tutti i tifosi presenti sugli spalti – e per tutti gli appassionati che hanno seguito il pre-partita da casa – è stato un vero e proprio tuffo nel passato.
Perché, proprio sulle note di quel brano, Diego Armando Maradona aveva stemperato la tensione (sua, dei suoi compagni di squadra e di tutti i supporters) poco prima della semifinale di Coppa Uefa a Monaco di Baviera contro il Bayern, che aveva vinto nella sfida d’andata.
Ecco un video che ricorda quei momenti:
Le stesse emozioni sono tornate anche ieri sera, con lo stadio a luci spente nel momento in cui è stata svelata la statua: “Quando si scende in campo, per ogni stagione della vita e azione che si voglia intraprendere, serve il piede giusto. Non si può negare che quello di Maradona lo fosse, carezzarlo è un viatico di scaramanzia”, ha dichiarato il presidente Aurelio De Laurentiis toccando il mancino della statua.
Durante la cerimonia sono stati trasmessi anche alcuni videomessaggi di alcuni ex grandi calciatori, come Pelè e Careca: “Era un mio amico, non possiamo mai dimenticarlo”, ha detto nel suo video Orey.
Foto: LaPresse
