Ormai da diversi anni si sta studiando un’alternativa alle più conosciute e utilizzate batterie al litio. In particolare, quelle che si sono avvicinate di più all’arduo compito sono le cosiddette batterie allo zinco-ione. A renderle particolarmente interessanti è l’utilizzo di un elettrolita a base d’acqua, che elimina il rischio di incendio. Oggi, però, queste presentano ancora dei problemi. In particolare, una parte della batteria chiamata collettore di corrente è realizzata con fogli di grafite, un materiale che non garantisce una buona resistenza all’usura e che non permette una produzione su scala industriale.
Più nello specifico, in questi casi si dice che ha una scarsa resistenza meccanica. Ovvero, la resistenza meccanica è una proprietà che indica il massimo sforzo che un generico materiale è in grado di sopportare sotto l’azione di carichi, prima che sopraggiunga la sua rottura.
La scoperta di un nuovo materiale potrebbe cambiare il futuro delle batterie
Una scoperta della Dongguk University in Corea del Sud potrebbe cambiare gli scenari futuri: il professore a capo di questo progetto, Geon-Hyoung An, ha sviluppato un collettore completamente nuovo. Si tratta di un foglio di acciaio inossidabile rivestito in grafene, chiamato G@SSF-400.
Questa tecnologia consentirebbe di abbattere i costi e ridurre l’usura del collettore, permettendo così la produzione su scala industriale della batteria zinco-ione, che comunque manterrebbe un’elevata conduttività elettrica. Infatti, nei test condotti in laboratorio, la batteria dotata di G@SSF-400 ha mostrato una durata molto superiore alla media delle attuali tecnologie con elettrolita a base acquosa.
Ma perché è così importante? Come spiega lo stesso professor An, il nuovo collettore rende le batterie zinco-ione finalmente applicabili per lo stoccaggio energetico nelle reti elettriche, un settore chiave per rendere sostenibile l’integrazione delle energie rinnovabili.
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