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L’esorcista cambia veste: diventerà una serie TV

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Pubblicato il 27/01/2016
Di Team Digital
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E' stato il film che ha terrorizzato una generazione intera

Iraq settentrionale.

L’avvampare del sole spremeva goccioloni di sudore dalla fronte del vecchio, tuttavia egli strinse il bicchiere di tè bollente e dolciastro tra le mani, come a scaldarle. Non riusciva a scrollarsi di dosso il presentimento. Gli si era appiccicato sulla schiena come gelide foglie fradice.

Gli scavi erano terminati. Uno strato dopo l’altro, il suolo era stato setacciato; gli oggetti trovati nelle sue viscere, esaminati, etichettati, erano già stati spediti. Le collane e i ciondoli, le gemme incise, i falli, i mortai di pietra viva dipinti con l’ocra, i vasi bruniti. Niente di eccezionale. Un cofanetto assiro d’avorio, con l’occorrente per la toletta. E resti umani. Ossa umane. Gli avanzi friabili dell’angoscia cosmica che in un tempo lontano lo avevano indotto a chiedersi se la materia non fosse Lucifero brancolante verso i cieli per tornare al suo Dio. Ma ormai aveva perso le illusioni. La fragranza delle piante di liquirizia e dei tamarischi attirò il suo sguardo sulle alture coperte di papaveri, sui canneti delle piane, sul tratto di strada scabra e sassosa che si tuffava a capofitto nell’orrido. A nord-ovest c’era Mossul, a est Erbil, a sud Bagdad e Kirkuk e la fiammeggiante fornace di Nabucodonosor.


Inizia così uno dei film che ha terrorizzato un’intera generazione e che, a distanza di anni, continua a terrorizzare persino le generazioni più smaliziate da effetti speciali e trucchi pirotecnici.

L’esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che lavorò anche sulla sceneggiatura del film, ispirato da un fatto di possessione demoniaca a Georgetown (Washington, D.C.).


L’Esorcista


Il film, come è buona abitudine in questi casi, venne sottoposto a censura con il divieto di visione negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ai minori di 17 e 18 anni. In Italia fu vietato ai minori di 14 anni. Nel 1986 una legge obbligò le case di distribuzione ad ottenere per i film in home video un nuovo visto censura. La Warner decise di non sottoporre il film all’approvazione, perché sicuramente non lo avrebbe ottenuto. Il film restò ufficiosamente bandito fino al 1999, quando la BBFC chiarì che il film, a 25 anni di distanza, non avrebbe provocato gli stessi effetti dell’uscita in sala. Questo perché la commissione di censura era convinta che il film fosse in grado di provocare problemi emotivi e, a causa di casi di isteria accusati da giovani donne, era stato deciso di non pubblicarlo più negli anni ’80 e ’90.

Un film che per anni spaventò, anche solo al ricordo, una generazione che per la prima volta veniva a contatto con una delle più grandi paure di sempre, il demonio. La pellicola ebbe un successo impensabile e, negli anni seguenti, sono usciti nelle sale due sequel: L’esorcista II – L’eretico del 1977, L’esorcista III del 1990, che non sono però riusciti a rendere giustizia al primo.


L’Esorcista racconta la storia di Regan MacNeil (Linda Blair), figlia di un’attrice di successo ma non credente. A confrontarsi con il potente Pazuzu che infesta la dodicenne Regan (re degli spiriti malvagi dell’aria) un prete in crisi di fede e un vecchio gesuita che ha avuto un incontro ravvicinato col demonio, durante uno scavo archeologico nel nord dell’Iraq.


Il successo del film, che rese necessaria la presenza di personale medico e paramedico all’uscita dei cinema per soccorrere alcuni spettatori deboli di cuore, portò il romanzo di Blatty alla prima posizione dei libri più letti. Prima di allora l’autore ricevette diversi no da Hollywood, tra cui quello di Kubrick, come anche Friedkin dalle star di quegli anni come Shirley MacLaineAudrey Hepburn e Jane Fonda.


Linda Blair, che ottenne il ruolo dopo aver battuto 500 ragazzine ai casting, ebbe per un lungo periodo la scorta decisa dalla Warner Bros., fino a sei mesi dopo l’uscita del filma causa delle minacce di morte e degli inni a Satana presenti nel film.


L’Esorcista – La serie


Il cult del 1973 ora diventerà una serie tv e alla regia del pilot potrebbe esserci lo stesso Friedkin.

Il pilot durerà un’ora e aprirà una mini-serie ambientata ai giorni nostri. Friedkin potrebbe far parte del progetto anche se già impegnato sulla versione tv di un altro suo cult, Vivere e morire a Los Angeles.

Assoldati già lo scrittore Jeremy Slater e i produttori James Robinson, David Robinson e Barbara Wall.


Ancora non si sa se il tema musicale Tubular Bells, opera di Mike Oldfield, sarà presente nel pilot. La serie tv è attesissima e di sicuro non potrà mancare la celebre “spider walk” in cui Regan scende le scale. Bisognerà saper rendere bene l’atmosfera e quel terrore generato dal non – naturale e dal non visto, più che dal visto. Non sarà un’impresa facile, certo avere dalla parte della produzione il buon vecchio Friedkin potrebbe conferire al progetto una marcia in più.


Gli incidenti del demonio dal set


Negli anni successivi all’uscita del film molte voci raccontavano fatti accaduti sul set, ma non solo, che avevano qualcosa di soprannaturale o di demoniaco. Come il corto circuito, due giorni dopo l’inizio delle riprese, che incendiò la casa delle protagoniste lasciando intatta unicamente la camera di Regan. Come l’attore Jack MacGowran che morì qualche mese prima dell’uscita del film. Come Jordan, il figlio di Jason Miller, che ebbe un incidente in moto mentre si recava sul set a trovare il padre. 9 persone legate al film indirettamente o direttamente morirono nel periodo delle riprese. Ellen Burstyn e Linda Blair riportarono problemi alla schiena. Friedkin tenne l’urlo di dolore vero della Burstyn, si sente quando Regan la spinge via dal letto con uno schiaffo. Il cavo che doveva tirar indietro l’attrice, la fece cadere a terra provocandole una frattura permanente alla spina dorsale. Scomparve la statua del demone assiro Pazuzu che, spedita in Iraq per le riprese del prologo, finì a Hong Kong. A Roma, in una piazza vicino al cinema Metropolitan dove stavano proiettando il film, una croce di due metri, posata lì circa 400 anni prima, dopo essere stata colpita da un fulmine, cadde dal tetto di una Chiesa. Paul Bateson, che nel film aveva interpretato il medico presente quando la ragazzina si sottopone alla tac, divenne un serial killer arrestato nel 1979 e al quale Friedkin si ispirò per Cruising.


“Il demone è bugiardo, mentirà per confonderci ma unirà alla menzogna la verità, per aggredirci”.


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