Ritrovato il bimbo lasciato nel bosco per punizione. Si erano perse quasi del tutto le speranze, quando il piccolo è ricomparso in un hangar usato dall’esercito giapponese per le esercitazioni.
Yamato era senza forze, ma non era ferito. Un’avventura cominciata, suo malgrado, sabato scorso, quando i genitori, per punizione, avevano deciso di lasciarlo nel bosco a riflettere sulle sue azioni. Niente di male se lo avessero lasciato nella sua stanza a riflettere, ma in un bosco dove ci sono orsi e le temperature di notte diventano rigidissime sembra inverosimile. Eppure lo hanno fatto!
I genitori, preoccupati per la loro azione, avevano dato l’allarme dicendo che Yamato si era perso, ma poco dopo avevano ammesso di averlo fatto scendere dall’auto perché lanciava sassi contro altri turisti e le loro auto: “Lo abbiamo lasciato solo per pochi minuti, dopo aver percorso 500 metri siamo tornati indietro ma lui non c’era più”.
Le ricerche sono durate giorni e sono stati impiegati 200 militari e agenti di polizia nella speranza di trovarlo vivo.
Yamato Tanooka, nonostante i suoi 7 anni, ha scalato una montagna di 1000 metri e ha trovato riparo in un hangar a 4 chilometri dal luogo dove era stato abbandonato. Il militare che lo ha ritrovato ha detto: “Era lì, vestito con la maglietta nera i calzoncini blu e le scarpe da ginnastica rosse della segnalazione e si è identificato da solo. Mi ha detto che era affamato e gli ho dato la mia razione: pane, palline di riso e acqua”.
La vicenda ha del miracoloso. E’ incredibile che il piccolo Yamato sia riuscito a sopravvivere a quell’ambiente ostile dove la temperatura di notte scende a 6 gradi e dove ha piovuto per giorni.
I genitori si sono scusati, hanno ammesso di aver fatto un terribile errore e di aver causato molto dolore al loro bambino, ma nonostante le scuse rischiano una denuncia per negligenza e abbandono.