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Tutti i rischi e gli effetti della Pokémon-mania

E’ Pokémon-mania: ormai non si parla di altro, da quando esiste il nuovo gioco interattivo “Pokémon Go” pare che tutto il mondo sia impazzito. A New York una folla di giocatori ha assalito Central Park per catturare un esemplare rarissimo, e sempre negli Stati Uniti c’è chi invece è finito dentro un laghetto per catturare un animaletto acquatico. Ma da ogni parte del mondo sono avvenute situazioni assurde e strani incidenti tra i giocatori, ad esempio mentre erano alla guida intenti a guardare la mappa virtuale anziché la strada. La Pokémon-mania ti spinge dappertutto, nei vicoli, nelle palestre, nei monumenti e nei musei. Pokémon Go non è comunque il paese dei balocchi 2.0 se si pensa che la vita, quella vera, è nel reale e sicuramente fuori dallo schermo di uno smartphone.


Gli effetti della Pokémon-mania


Dal suo lancio, di appena qualche giorno fa (il rilascio “ufficioso” c’è stato il 7 luglio), l’applicazione realizzata dalla Nintendo è diventata una vera e propria mania che ha colpito tutti (grandi e piccini) a livello globale. Ma, divertimento a parte, la Pokemon-mania comincia a preoccupare. Perché pur di cacciare questi personaggi virtuali nascosti in posti reali, si mette a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.


In Bosnia, per esempio, per dare la caccia ai Pokémon alcuni ragazzi hanno attraversato pericolosissime aree in cui ancora sono disseminate mine antiuomo del 1990.


In un paesino della Gran Bretagna un giocatore ha chiamato la polizia per denunciare il ‘furto’ di un animaletto virtuale che aveva raggiunto per catturare.


C’è poi chi ha mollato tutto, lavoro e famiglia e si è messo a tempo pieno a specializzarsi nel diventare allenatore. E’ il caso di Tom Currie, ragazzo di 24 anni che ha scelto, per ora, di assecondare in toto la mania scatenata da Pokémon GO.


Gli effetti sono arrivati anche in Italia, dove a Padova è stata fatta la prima multa a due giocatori “Ci siamo svegliati alle cinque per andare a caccia di Pokémon perché a quell’ora c’è meno gente in giro e si gioca meglio. Il nostro obiettivo era quello di andare a conquistare le palestre. Mi sono dimenticato sia dell’assicurazione che della patente perché mi sono svegliato alle 5 per cercarli.” Ha raccontato uno dei due ragazzi multati.


Per fortuna, ci sono anche dei lati positivi dell’app.


Al C.S. Mott Children’s Hospital in Michigan (Usa) i medici hanno messo a disposizione il giochino per i piccoli pazienti: un modo divertente e appassionante che gli permette di socializzare tra le corsie dell’ospedale.


Un’altra testimonianza positiva arriva dal profilo Facebook di Lenore Koppelman mamma di un bambino autistico, che è più felice proprio grazie a questa app: “Pokémon go ha aiutato mio figlio autistico a socializzare“.