E’ forse uno degli stereotipi più noti. Quando vai dal parrucchiere – dicono i più – la chiacchiera è un must: si parla del più e del meno – e perché no – il pettegolezzo sì, c’è anche lui.
Insomma, dopo tanto tempo passato a tagliare e sfoltire (va da sé che l’attivittà nei saloni, ad oggi, si è notevolmente specializzata e diversificata), i parrucchieri di cose ne hanno sentite. Notizie di prima mano, mica riportate. Sono – per taluni – i veri reporter di storie reali e credibili. Fonti attendibili alcune, altre meno. Ma, come detto, vien da domandarsi se oggi tutto questo sia il frutto di uno stereotipo o se sia la realtà dei fatti. Punti di vista.
Ma la notizia è che una grossa catena di parrucchieri del Regno Unito – paese in cui la chiacchiera piace sì (ma anche no) – ha deciso di introdurre la cosiddetta sedia del silenzio per tutelare i clienti dall’invadenza dei propri parrucchieri. Nessuno quindi rivolgerà la parola al cliente seduto sulla sedia del silenzio, ammesso che non si tratti del taglio, il colore, etc…
Andare dal parrucchiere (o dalla parrucchiera), – è bene specificare – è anche un momento di relax: tanto per le donne quanto per gli uomini. E un momento di relax – soggettivamente – può essere inteso sia quale momento di silenzio che di chiacchiera.
Questo sistema, secondo gli ideatori della sedia del silenzio, dovrebbe garantire ai clienti ambedue le scelte: silenzio o confidenze… De gustibus.
Troppi pettegolezzi? Dal parrucchiere nasce la ‘sedia del silenzio’
