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“Togli la foto o ti faccio causa”!

E’ un impulso irrefrenabile. Sono tantissimi i genitori che amano immortalare i propri pargoli in crescita alla conquista del mondo. Lo fanno e poi postano le foto sui social, per mantenere una sorta di diario delle loro gesta e delle loro conquiste. Vestiti in un certo modo, durante il bagnetto, alle prese con la pappa, accanto all’amato pet…insomma una cronistoria senza precedenti che accompagna gli anni di crescita dell’ignaro bambino.

Non si risparmiano le posizioni buffe, o quelle imbarazzanti. Ogni bambino è sottoposto ad una pubblica presentazione mai richiesta e forse mai desiderata.


Questi ricordi potrebbero non essere sempre piacevoli, anzi, il più delle volte possono ricordare esperienze imbarazzanti o semplicemente violare la sfera intima del bambino ritratto.

Una volta cresciuto il soggetto potrebbe non apprezzare la presenza di immagini personali, magari ampiamente condivise e commentate, sui social. A tutela del figlio ignaro in Francia la legge sulla privacy dà la possibilità al figlio, laddove si ritenga opportuno e necessario, di fare causa ai genitori portandoli a scontare un anno di carcere o a pagare una multa di 45mila euro.


L’esperto di etica e di diritto Eric Delcroix ha dichiarato al giornale “Le Figaro”: “Tra pochi anni, i bambini di oggi potranno facilmente portare le loro mamme e papà, colpevoli di aver pubblicato le loro foto online, di fronte ad un giudice. Critichiamo spesso gli adolescenti per il loro comportamento in rete, ma i genitori non si comportano in maniera migliore”.

Delcroix afferma che chi posta foto di altri sui social network, specie se minori, dovrebbe pensare a come il soggetto ritratto potrà sentirsi in futuro nel vedere quelle foto. E aggiunge: “I ragazzi o i bambini di una certa età non desiderano essere fotografati o almeno non vogliono che le loro foto siano pubbliche”.


Intanto i social network si organizzano per evitare di perdere questo interessante bacino di utenti, ma puntando comunque a proteggere maggiormente le immagini dei minori.

Jay Parikh, vicepresidente del Global Engineering and Infrastructure di Facebook, ha affermato che il social network sta pensando di mettere a punto un sistema per mandare notifiche ai genitori particolarmente impulsivi nel postare: “Se metto online la foto di mio figlio che gioca nel parco e, accidentalmente, la condivido con tutti, il sistema potrebbe ‘fermarmi’ e dire: ‘Hey, aspetta, questa è una foto di tuo figlio. Di solito la condividi solo con i membri della tua famiglia. Sei sicuro di volerla condividere con tutti?'”.


Questa strategia potrà in qualche modo arginare gli errori, ma non eliminerà il problema.

Sarà forse il caso di ripristinare il famoso album fotografico e organizzare il tè delle 16:00 con le amiche per “condividere” i ricordi settimana per settimana?