Pensione: “E’ ammesso il riscatto del corso legale di laurea a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio“. Così si legge sul sito dell’Inps. Quindi buone notizie per diplomati e laureati con titolo di studio in tasca. Gli anni passati sui libri saranno utili ad avvicinarli alla – sempre più lontana – pensione.
Riscattando gli anni di Università, in pratica, si ha la possibilità di sommarli agli anni di contributi utili ai fini della pensione. La domanda può essere presentata tramite il sito dell’Inps, nella sezione blu “Servizi Online” (per cui è necessario avere il proprio Pin). Oppure tramite Caf o altro intermediario. Ad un prezzo, però, e a determinate condizioni.
Pensione: si potranno riscattare gli anni di laurea
Il costo è proporzionato al proprio reddito: meglio affrettarsi ad inizio carriera, quindi. O, ancora meglio, presentare la domanda da inoccupati perchè il costo sarà il minimo previsto. Un esempio: se avete meno di 35 anni e guadagnate circa 25mila euro l’anno, riscattare la laurea (sicuramente avvenuta dopo il 1995) costerebbe più di 8mila euro per anno. Non poco. Il pagamento (attraverso bollettini Mav) può avvenire in una unica soluzione o con più rate (ad interessi zero).
Si possono riscattare gli anni di laurea soltanto se durante il periodo di studi non si percepiva altro reddito con versamento di contributi. Non possono essere riscattati i periodi di iscrizione fuori corso. Si possono riscattare i diplomi universitari, quindi, se il corso non è stato inferiore a due anni e non ha superato i tre. I diplomi di laurea, i cui corsi non sono stati inferiori a quattro anni né superiori a sei. I diplomi di specializzazione, la cui durata del corso non è inferiore a due anni. Infine i dottorati di ricerca ed i diplomi di laurea specialistica.
Fonte: Inps.it