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Lavoro: 5 motivi per cui è sbagliato pranzare alla scrivania

Flessibilità, dunque. Costi quel che costi? Forse sì, ma anzi, no. Infatti ciò che per il mondo del lavoro sta diventando una prassi (a torto o ragione) per la scienza è incomprensibile oltre che sbagliato. Non solo, così com’è ovvio che saltare il pranzo è sbagliato, è altrettanto sbagliato pranzare stando fisicamente statici davanti alla propria scrivania. La pausa pranzo in realtà è un toccasana – così come si evince sul sito Bustle.com – per almeno cinque motivi.


Lavoro: perché è meglio non pranzare stando alla scrivania


1. E’ una pausa per la propria mente. Una pausa ben fatta, migliora la produttività per la seconda parte della giornata. Staccare dunque e pensare ad altro: telefonare ad un amico, ad esempio, aiuta a spostare le proprità.


2. Allontanare lo sguardo dal monitor. Troppo tempo (e in modo continuativo) davanti al monitor bene non fa. Concedete alla vista altro. Il che vuol dire, potendo, di non usare altri apparecchi elettronici durante la pausa pranzo.


3. Ricaricarsi è necessario. Preferire le interazioni sociali per abbassare lo stress e – per quanto possibile – allontanarlo il più possibile.


4. Mangiare bene. Ogni cosa a suo tempo e un tempo per ogni cosa. Anche se siamo nella società del multitasking non vuol dire che questo sia necessariamente un bene o una regola. Quindi, quando si mangia, si mangia. Mangiare e lavorare comporta che si arrivi a mangiare male.


5. Movimento. In linea di massima dovremmo tutti percorrere 10 mila passi ogni giorno. Trenta minuti di camminata sono un buon inizio: se la pausa pranzo è di un’ora, camminare è possibile. A questo punto, la domanda: perché non farlo?