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I secondi saranno primi

E’ l’ultimo arrivato ed è quello che spesso viene considerato casinaro, capriccioso, irresponsabile, ma la passa sempre liscia. Il fratello più piccolo non lo rispetta nessuno, è quello che eredita giochi e vestiti del più grande e non solo, dal più grande riceve scherzi e sberleffi senza sosta.


La scienza, però, riscatta questa posizione di subordinazione e anzi sembra che in età adulta gli ultimogeniti siano più brillanti e più realizzati. Grazie alle loro personalità forti, indipendenti e divertenti sono quelli che nella vita riescono meglio.


 


Il secondogenito, o l’ultimogenito, nel corso della sua vita in famiglia dovrà necessariamente scovarsi una nicchia entro la quale sguazzare, perché la posizione di primo piano è ovviamente del maggiore. Ovviamente cercando la propria posizione sono obbligati a sperimentare maggiormente e ad affrontare, di conseguenza, più rischi per affermarsi e mettere in evidenza personalità e talento.


La simpatia è una dote maggiormente sviluppata nei secondi perché, per riuscire ad attirare l’attenzione del genitore, i più piccoli devono competere tirando fuori più armi possibili. Anche l’atteggiamento più rilassato è una caratteristica abbastanza condivisa dai fratelli minori, questo probabilmente dipende anche dallo stile di accudimento dei genitori che con il secondo diventa molto più rilassato.


Le ricerche di Sulloway sottolineano che i secondogeniti sono più inclini al divertimento e molto più socievoli dei primogeniti che tendono ad essere più seriosi. Dovendo sgomitare per trovare il proprio posto, i fratellini hanno imparato evidentemente a controllare le situazioni e a manipolarle. Sempre pronti a rigirare le situazioni a proprio favore.

Secondo Sulloway gli ultimogeniti nella ricerca del proprio posto in famiglia evitano di seguire le strade già battute e spesso sono maggiormente attratti dalle professioni più creative.


Gli psicologi non pensano che ci sia un’attinenza tra la personalità e l’ordine di nascita, ma è un fatto che venire al mondo in un ambiente con un equilibrio già costituito obbliga gli ultimi arrivati ad inserirsi in un contesto nuovo e saldo. Bisogna inventarsi il possibile per venire fuori e diventare il cocco di mamma.