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Come il Titanic: per il sommergibile ARA San Juan, lo stesso destino

A lungo, e per molti anni, si è parlato della possibilità di riportare a galla il Titanic dal profondo degli abissi: una suggestione, dal momento che il transatlantico più famoso della storia, ritrovato nel 1986 si trova troncato in più parti, a 4km di profondità nell’Oceano Atlantico. L’idea del recupero, fu una suggestione tale che anche su romanzi e film – prima della scoperta del relitto – si ipotizzava realisticamente che il recupero del Titanic fosse possibile: celebre – in tale senso – fu il romanzo di Clive Cussler, Recuperate il Titanic. Tuttavia, dopo la scoperta del relitto, viste le sue condizioni e il punto in cui era situato, l’idea del recupero fu abbandonata giorno dopo giorno. Il futuro del Titanic, infatti, sarà quello di sottostare alle condizioni del mare e all’erosione della sua stessa struttura: il transatlantico, che nella storia ha avuto due navi gemelle, la Olympic e la Britannic, si accartoccerà su se stesso.




Per l’ARA San Juan, il destino sarà lo stesso. Il relitto si ritrova a 907 metri di profondità a 430 km dalla costa della Patagonia e non verrà recuperato. Resterà sul fondale, per sempre. Il punto in cui si trova l’ARA San Juan era il più difficile da setacciare. Le famiglie delle 44 vittime rivorrebbero i corpi dei propri cari, ma a detta di Fernando Morales, perito navale che per un anno ha lavorato alla ricerca del sommergibile: “A 900 metri la tomba di quei poveretti sarà il mare, i familiari dovranno rassegnarsi“.






Immagine di copertina, tratta da Instagram.