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Colloquio di lavoro: vince la felicità. Lo dice Google

La felicità ci rende più produttivi. Questa è una legge non scritta imparata a memoria da molti dirigenti delle più grandi aziende del mondo.

Questa legge ovviamente non sfugge a Google, tanto che uno dei suoi dirigenti, Peter Rooper, ha confidato a Cnbc gli strumenti che utilizza per mantenere allegri i lavoratori.


Come si fa


Alla base della sua strategia ci sono delle domande:

“Cosa c’è scritto sulla tua lista desideri?”

“Qual è la cosa più pazza che hai fatto?”

“Qual è il tuo colore preferito?”


Domande bizzarre a cui rispondere durante un colloquio, ma, in effetti, rompono il ghiaccio, mettono a proprio agio il candidato che parla di qualcosa che conosce bene e permette a chi ascolta di valutare se chi ha davanti è appassionato della vita oppure no.

Queste domande sono utili anche tra colleghi, per rendere i rapporti più amichevoli.

Rooper pone queste domande anche durante le riunioni.

La cosa importante non è mai la risposta, ma le conversazioni che si generano.