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Il cibo influenza il sonno e viceversa

Il cibo influenza il sonno e viceversa. A dimostrarlo un recente studio presentato al congresso Sleep, in corso in questi giorni a Denver.

Esiste uno stretto legame tra cibo e sonno. Questo significa che se si mangia tanto (e male) si dorme poco (e male); se si dorme poco (e male) si mangia tanto (e male). Sembrerebbe uno scioglilingua eppure è un dato che è stato più volte dimostrato scientificamente.


L’insonnia è un disturbo sempre più diffuso (ne soffre circa il 45% della popolazione), ma la sua causa potrebbe dipendere, oltre che da ansie e stress, anche da una cattiva alimentazione.


Il cibo influisce sulla qualità e sulla quantità del sonno


La ricerca effettuata da un team di scienziati della Perelman School of Medicine, afferma che ad alterare e compromettere la qualità di un buon riposo è proprio il cibo. Dopo aver analizzato tramite polisonnografia le onde del sonno di un campione di individui di vario peso (‘costretti’ a dormire per 10 ore di seguito) sono giunti a questa conclusione: le persone in sovrappeso hanno una qualità del sonno peggiore rispetto a quelle con un peso forma ideale.


Questo per la differenza di durata delle fasi di sonno Rem, più lunghe nei soggetti in sovrappeso. La fase Rem, quella in cui si verificano prevalentemente i sogni, è una fase di sonno non profondo, in cui si verificano irregolarità cardiache e respiratorie, come se il soggetto fosse sveglio. Se infatti ci si sveglia in questa fase si è perfettamente orientati. I chili di troppo quindi predispongono ad un sonno più leggero, a discapito della qualità del ristoro notturno. Viceversa, la scarsa qualità e quantità di ore di riposo fa accumulare chili di troppo, come dimostrato da diversi studi precedenti. Dormire male (con poche fasi non-Rem quindi) è una delle cause di maggior accumulo di calorie.