L’autunno è un momento particolare dell’anno, un po’ come la primavera.
Cambiano le ore di luce a disposizione, arriva gradualmente il freddo e il nostro corpo ne risente, soprattutto in termini di sonnolenza e stanchezza.
Il lavoro e gli impegni, poi, ci portano a credere che siano sufficienti 5/6 ore di sonno per essere pronti e produttivi.
Il dipartimento della salute degli Stati Uniti, invece, ci fa sapere che le nostre convinzioni sono sbagliate e le nostre abitudini notturne non sono sane.
Esistono delle tabelle che indicano il fabbisogno giornaliero di sonno. Per i neonati sono necessarie 16-18 ore al giorno, per i bambini in età prescolare 11-12 e fino a 10 anni almeno 10 ore.
Per gli adolescenti sarebbero necessarie almeno 9-10 ore e per gli adulti 7-8 ore.
La National Sleep Foundation americana, invece, stima che per avere una buona resa in termini di salute, memoria, ciclo dell’appetito e delle altre funzioni vitali le ore dovrebbero arrivare a 9 anche per gli adulti.
Dormire di più è possibile?
Dormire 9 ore al giorno è impossibile per quasi tutti gli adulti attivi. Gli impegni della nostra vita (lavoro, casa, famiglia, sport, amicizie) e le cattive abitudini dovute ai cellulari e ai computer, che interferiscono con il ciclo sonno – veglia, ce lo impediscono.
12 milioni sono gli insonni in Italia e la mancanza di sonno interferisce con le capacità cognitive. E’ facile che durante il giorno ci si senta affaticati, irrequieti, con un umore variabile e con difficoltà di concentrazione e memorizzazione. Nei casi più gravi si arriva a episodi di aggressività e impulsività con maggior rischio di incidenti ed errori.
Il debito di sonno è irrecuperabile. Bisognerebbe aggiungere due ore al giorno per cinque giorni. Dovremmo, quindi, dormire il sabato 12 ore e la domenica anche, sballando il nostro orologio interno. Questo renderà difficile addormentarci la domenica sera e così si ricomincia. Una sorta di circolo vizioso.
Quando si dorme il giusto ci si ammala di meno. Il corpo in notturna produce le citochine che combattono le infezioni e produce più leptina, che regola l’appetito.
Per dormire bene ci devono essere una serie di condizioni. Ore a disposizione da dedicare, un buon rituale e stare lontani da tv, cellulari, tablet e pc. E’ importante che il sonno non venga disturbato dalle fonti luminose.
Altro agente che ci fa dormire poco è il presenteismo. Si tratta di quel fenomeno per cui si va a lavoro anche quando non si sta bene. Succede sempre più spesso e danneggia lavoro e salute. Allo stato attuale le aziende pensano sia una cosa positiva, ma presto si renderanno conto che è controproducente.