Roma – I carabinieri di Vigevano hanno sgominato una baby gang che prendeva di mira soggetti ritenuti più “deboli” e incapaci di difendersi, scelti tra compagni di classe o vicini di casa. Un “branco” di una decina di ragazzi di “buona famiglia”, tra i 15 e i 16 anni e un tredicenne, che avrebbe perseguitato alcuni coetanei con violenze fisiche e umiliazioni poi riprese con i telefonini e diffuse sui social network.
In particolare una delle vittime, uno studente 15enne, è stato oggetto di una vera e propria persecuzione per aumentare la sudditanza nei confronti del branco. Angherie e giochi violenti, una volta lo avrebbero costretto a bere alcolici per poi portarlo in giro per la città legato con una catena come un cane al guinzaglio. Un’altra, lo avrebbero denudato e appeso a testa in giù sospeso, costringendolo a subire atti sessuali.
E’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 dei “bulli”, per concorso in violenza sessuale, riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, pornografia minorile, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato della vittima; altri sei sono stati denunciati a vario titolo, per i reati di danneggiamento aggravato e interruzione di un pubblico servizi. Sono stati infatti accertati diversi episodi di vandalismo ai danni di alcuni convogli ferroviari nelle stazioni, con rottura di vetri, lancio di sassi, imbrattamento delle carrozze, anche mediante l’uso di estintori.