Milano – Vice presidente della Regione Lombardia, ex assessore alla Sanità ed ex sindaco di Arconate, tra gli esponenti di Forza Italia più vicini a Silvio Berlusconi, che nel 2014 lo ha chiamato a far parte del comitato di presidenza del partito. Sono i molti ruoli politici assunti da Mario Mantovani, arrestato con le accuse di corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti: con lui sono finiti in manette il collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del Provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Indagato nell’ambito dell’inchiesta l’assessore all’Economia della Lombardia, Massimo Garavaglia.
A Mantovani sono state contestate gare pilotate sugli appalti per la gestione del trasporto di malati dializzati, turbative d’asta su opere pubbliche, come la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici del Comune di Arconate, pressioni sul Provveditorato alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria per far riacquisire il ruolo di responsabile unico del procedimento ad Angelo Bianchi, sotto inchiesta a Sondrio.
Nato nel 1950, Mantovani ha iniziato la carriera politica nel 1994 come responsabile dell’ufficio Enti Locali di Forza Italia per la Lombardia. Eurodeputato nel 1999 e poi dal 2001 sindaco di Arconate, dove risiede, è stato rieletto nel 2006 e 2009. Nel 2008 è senatore, poi nominato sottosegretario. Il 28 gennaio 2011 è coordinatore lombardo del Popolo della Libertà. Con le elezioni del 2013 entra in regione Lombardia come consigliere ed è nominato vicepresidente e assessore alla Salute di Regione, carica ricoperta fino al settembre 2015 quando Roberto Maroni, dopo l’approvazione della riforma sanitaria, non lo ha riconfermato e ha assunto le deleghe a sanità e welfare. Proprio mentre era assessore fu al centro di polemiche per un video su Youtube dove faceva una presunta promessa di lavoro in strutture pubbliche durante l’ultima campagna elettorale come sindaco.