Roma – Se pensate che il femminismo abbia ormai fatto il suo tempo e che tutto sia già stato conquistato, allora perché le donne in Italia continuano a guadagnare complessivamente meno della metà degli uomini? A chiederselo è la giornalista Sabrina Scampini nel libro “Perché le donne valgono”, (Cairo Edizioni).
“Il femminismo è ancora molto importante ma anche diverso rispetto al passato. Non è più un femminismo degli anni ’70 un po’ più guerrigliero o lesbico invece il femminismo di oggi deve aiutare la donna a emanciparsi, a realizzarsi a darle le stesse possibilità che può avere un uomo, semplicemente per combattere ad armi pari”, spiega l’autrice.
Nel libro di 180 pagine, Scampini denuncia le assurde differenze salariali, l’assenza delle donne dai ruoli manageriali, racconta la storie di madri che lasciano il lavoro dopo la nascita del primo figlio ed elenca i dati choc sulle vittime della violenza maschile.
“Il sessismo impoverisce tutti, una donna che non lavora porta a casa uno stipendio in meno nella famiglia. Non è che la donna deve solo lavorare per essere più felice e più soddisfatta. Donna: women means money, si dice, la donna crea affari”, aggiunge.
Ma pare che nel 2550 qualcosa cambierà:
“Sono delle statistiche: è stato detto che mancano 118 anni affinché ci sia finalmente una parità tra l’uomo e la donna, allora io ironicamente iniziato il mio libro dicendo che non ho 118 anni a disposizione e spero che qualcosa sia risolto un po’ prima”, afferma con ironia.
Di strada da fare ce n’è ancora tanta, ci ha ripetuto Scampini, ex co-conduttrice di Quarto Grado e due volte mamma, a margine della presentazione del libro alla sala Treccani a Roma, dove sono intervenuti molti colleghi, tra cui Pierluigi Battista e Barbara Palombelli:
“Le donne dovrebbero valere esattamente come gli uomini. Come spiega bene questo libro per ragioni storiche, ma anche per ragioni inspiegabili, perché c’è anche un elemento di assurdo, invece valgono di meno”, secondo “Pigi” Battista.
“Purtroppo tante donne lavorano, ma non emergono e non fanno statistica, perché accettano purtroppo dei lavori in nero. Tuttora tante ragazze giovani sono costrette ad accettare i soldi in nero – aggiunge Palombelli, proponendo – la chiave per migliorare la situazione è levare il potere agli uomini”.