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Torino capitale dell’Internet of Things con l’Open Lab di Tim

Roma – Dai contatori dell’acqua in grado di misurare l’acidità e le perdite in tempo reale, ai cassonetti che comunicano la quantità di rifiuti prodotti da ogni utente, fino alle panchine e ai lampioni che restituiscono ogni sorta di dati sull’ambiente circostante. Oggetti intelligenti che, grazie all’Internet of Things, potrebbero cambiare la nostra quotidianità e le cui potenzialità si possono già sperimentare a Torino, dove è stato inaugurato il primo Open Lab di ricerca e innovazione in Italia dedicato all’Internet delle cose. Targato Tim, il laboratorio è aperto a aziende e sviluppatori per favorire e accelerare la crescita dei servizi IoT e delle applicazioni per la smart life e per l’industrial Internet.


Servizi a cui guardano con interesse i comuni e le multiutility. L’Open Lab di Tim si avvale anche della collaborazione di Olivetti, partner di riferimento per l’adozione di soluzioni IoT da parte delle imprese che puntano alla trasformazione digitale del Paese.


L’amministratore delegato Riccardo Delleani: “Secondo i dati dell’osservatorio digitale del Politecnico di Milano, si registra una crescita del 30% del valore del mercato dell’Iot anno su anno in Italia”.


Ma serve un cambio di mentalità, secondo Delleani: “Tutto sta anche nella capacità delle imprese italiane di fare un grande salto culturale di trasformazione digitale e rivisitazione di modelli digitali. “Il mondo si sta velocemente muovendo verso il concetto di trasformazione digitale e l’Iot è uno degli ingredienti fondamentali di questa trasformazione”.


Giovanni Ferigo, responsabile Technology di Tim: “Open Lab mette a disposizione di tutti i soci e gli sviluppatori che vogliono testare live su una rete e su una piattaforma del servizio end to end e che possono avvalersi degli skill eccellenti che ci sono nella nostra sede e che sono riconosciuti a livello europeo” .